Pubblicato il bando regionale sulla qualità architettonica delle aree produttive
PERUGIA - La Giunta regionale su iniziativa dell'assessore regionale all'Ambiente, Silvano Rometti, ha deciso di bandire un concorso a tema per la qualità architettonica.
"La presenza di aree produttive, spesso parzialmente in disuso, con capannoni privi di qualificazione architettonica, - ha spiegato l'assessore Rometti - è un fattore sicuramente di degrado sia del paesaggio naturale umbro, sia di quello storicizzato, data la loro vicinanza alle città e ai borghi. Questi insediamenti, prossimi ai centri urbani di grande o media importanza architettonica, costituiscono di fatto le porte della città compromettendone la percezione visiva fin dal primo avvicinamento al centro storico. Si tratta di aree e strutture che meritano un'attenzione particolare che faccia emergere le nuove potenzialità di uso".
"La Regione Umbria ha quindi deciso di indire un concorso a tema - ha detto l'assessore - che sia articola in due fasi, la prima in cui si individuano gli ambiti significativi delimitati dai Comuni nei propri territori che presentano le caratteristiche di problematicità descritte nel bando, mentre nella seconda fase la Giunta regionale individuerà le proposte dei progettisti presentate per il concorso a tema".
Il bando è aperto a tutte le amministrazioni comunali che potranno presentare domanda di partecipazione anche in forma associata che dovranno essere inviate entro le ore 13 di mercoledì 20 marzo 2013.
Per ulteriori informazioni il bando è pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Umbria e sulla home page del sito istituzionale www.regione.umbria.it alla voce bandi.
Lunedì
10/12/12
16:31
Sulla carta sembra una gran bella iniziativa. Speriamo che non sia il cavallo di Troia per fare tanti bei centri commerciali e palazzi...
Lunedì
10/12/12
22:19
Prima hanno saccheggiato in lungo ed in largo la regione a favore della speculazione e per far cassa con le concessioni edilizie. Adesso, sempre un secolo in ritardo, si accorgono che le aree industriali, dismesse ancor prima di essere attive, sono prive di "qualificazione architettonica". Bastava pensarci prima di concedere i permessi a certi orrori. Invece vedrai che la logica è far passare l'immobiliare industriale a commerciale o persino civile (si parla di "porte della città"). Quando vedo queste iniziative a babbo morto, secondo me c'è sempre dietro qualche bella nefandezza.