''Un esercito di 230mila precari in scadenza, una vera e propria bomba sociale che potrebbe esplodere il 31 dicembre''. E’ l’allarme lanciato dalla Cgil nei giorni scorsi e rimasto pressoché inascoltato. Il sindacato chiede all’esecutivo un intervento immediato di proroga. Le cifre non lasciano adito a dubbi. I numeri fanno emergere che ''per gran parte degli oltre 160mila'' la scadenza e' a fine anno, mentre in 70mila nella Scuola si ritroveranno ''senza stipendio e senza lavoro'' alla fine dell'anno scolastico. Secondo il sindacato i dati forniti dal ministero della Funzione pubblica sono assolutamente parziali e parlano di 5.900 precari (tra tempi determinati, Cococo e interinali) il cui contratto di lavoro scade entro la fine dell'anno o al massimo entro giugno del prossimo''. Per la Cgil e' solo ''una goccia nel mare del precariato'', costituito ''da 90 mila contratti a tempo determinato, 12 mila interinali, 18 mila Lsu e 42 mila contratti di collaborazione''. 162 mila lavoratori ''che rischiano il non rinnovo dei contratti di lavoro''.
Solo per quanto riguarda ''la sanita' si parla di un bacino di precari pari a circa 40 mila lavoratori, circa 10 mila di questi medici''. E ancora, l'emergenza precariato si rileva anche nei numeri della scuola: ''200 mila lavoratori presenti nelle graduatorie, di questi 70 mila lavorano con un contratto annuale che scadra' entro la fine dell'anno scolastico mentre occupano posti vacanti''.
''Sarebbe grave se il Governo - conclude la Cgil - continuasse ad ignorare il problema rendendosi in tal modo responsabile di licenziamenti di massa''

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