“Una scuola di formazione di eccellenza riconosciuta e utilizzata da altre scuole edili europee per l’elevato livello qualitativo dei corsi integrati nell’ambito del settore dell’edilizia”. Con queste parole la vicepresidenza della Provincia di Perugia ha definito l’attività della Scuola edile di Perugia in occasione di una sua visita svoltasi ieri al cantiere-scuola dell’ente di formazione presso il Castello di Pieve del Vescovo a Corciano; ad accoglierlo il presidente Salvatore Bartolucci che ha mostrato anche ai dirigenti provinciali presenti, Adriano Bei, Michele Fiscella e Riccardo Pompili lo stato di avanzamento dei lavori della struttura di proprietà della Curia di Perugia.

Il castello, costruito alla fine del XIV secolo e residenza estiva dei vescovi perugini, grazie alla campagna di restauro avviata nel 1999 dalla Scuola Edile di Perugia che per 45 anni ne curerà la ristrutturazione e la conservazione, sta finalmente tornando al suo antico splendore. Proprio questo cantiere-scuola rappresenta una parte fondamentale nei vari corsi promossi: dopo la formazione simulata nei laboratori, gli allievi hanno infatti la possibilità di impegnarsi direttamente sul campo, attraverso il restauro di parti del castello. “Purtroppo negli ultimi tempi abbiamo avuto dei momenti di difficoltà legati essenzialmente allo sforzo di riconvertire un modello di formazione alle esigenze di recupero della struttura che per la sua natura storica richiede costi dei materiali non rendicontabili – ha affermato il presidente Bartolucci – la nostra intenzione è comunque quella di continuare a mantenere elevati i nostri standard formativi che da subito permettono ad imprenditori e dipendenti di lavorare insieme ed investire anche sul fronte della sicurezza”.

Soddisfazione per l’attività della Scuola Edile è stata espressa dalla vice presidenza dalla Provincia di Perugia che ha sottolineato come sia paradossale il fatto che “una scuola di questo livello, riconosciuta e utilizzata a livello europeo sia, invece, sottovalutata dai nostri giovani o comunque da tutti i residenti del territorio provinciale in cerca di occupazione”. “Nel campo del restauro, accanto a quello dell’edilizia, acquisire professionalità significa con molta probabilità avviare un percorso imprenditoriale oltre che lavorativo – ha continuato – e per questo abbiamo pensato di attivare un piano di comunicazione per valorizzare questa eccellenza nella formazione professionale del territorio”.

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