“La vicenda delle Officine Grandi Riparazioni di Foligno – afferma in una nota il capogruppo del Prc in Consiglio Provinciale Luca Baldelli - dimostra una volta di più come la politica delle esternalizzazioni , pompata da Trenitalia, minacci direttamente i livelli occupazionali anche nella nostra Provincia e nella nostra  Regione, assieme all’esistenza di aziende come le OGR, che costituiscono tanta parte del trasporto su rotaia umbro e del Centro Italia. Stupisce soprattutto l’assenza di un piano per questo marchio storico, di una strategia volta al suo rilancio : in un momento in cui il trasporto pubblico, su gomma e su rotaia, dovrebbe diventare maggiormente appetibile, visti i costi crescenti della motorizzazione privata, le OGR rischiano di languire in uno stato comatoso prossimo allo smantellamento. Ciò è paradossale ! Mi chiedo quale idea abbiano dello sviluppo delle strade ferrate nella nostra Regione il Governo e Trenitalia; mi chiedo se qualcuno abbia pensato, una volta tanto, a come incentivare il trasporto su rotaia delle merci e delle persone, dal momento che l’Italia ( e l’Umbria non fa certo eccezione in questo panorama ! ) è fanalino di coda in questo ambito, con ancora soltanto il 6 % di merci trasportate tramite ferrovia, contro una media europea del 15 % . Dal 2008 al 2011, l’Italia è passata da 65 milioni di treni / chilometro a 39 milioni di treni / chilometro, per quanto concerne il trasporto di merci ( dati FerCargo…ma qualcuno li ha letti ??!!).

 

In questo panorama , e senza inversioni di tendenza sul breve – medio periodo , come stupirsi della vicenda delle OGR ? Cosa fanno per invertire il trend almeno su base locale e per difendere un marchio storico dell’Umbria personaggi che della nostra Regione sono stati emblema e che oggi ricoprono importanti cariche all’interno del sistema del trasporto su rotaia nazionale, a partire ( tanto per fare nomi ) da Maria Rita Lorenzetti, Presidente di Italferr ? La centralità di Foligno esiste solo quando bisogna erodere diritti e prerogative di altri territori, mentre non vale quando andrebbe opportunamente riaffermata, nel caso delle OGR ? Da tempo vado sostenendo che la variante alla Orte – Falconara potrebbe, se presa in considerazione, rilanciare anche le OGR, dal momento che , restando Foligno il nodo strategico del trasporto regionale, aumenterebbe il volume del trasporto ferroviario, con un bacino di utenza centuplicato rispetto a quello intercettabile dalla sciagurata ipotesi del raddoppio ( che oltretutto non sarebbe nemmeno tale ) lungo l’asse di Valtopina.

 

La politica sembra però , in misura prevalente, produrre ipotesi strampalate e danni alla collettività, su questo fronte, salvo poi stupirsi perché le OGR chiudono o vengono ridimensionate . Si può arrivare in breve ad un Piano di rilancio delle OGR che sia inserito in un quadro più ampio, in un ragionamento sulla Orte - Falconara che dia alle Officine stesse linfa e vigore, con un aumento del traffico veicolare e lo stop ad ogni processo di esternalizzazione ( stop che rimane un punto fermo in ogni caso ) ? Se sì avremo fatto gli interessi dei cittadini umbri e dei lavoratori delle OGR. Se così non sarà, avremo profuso a piene mani demagogia, piangendo sui danni da noi stessi causati con la difesa miope di progetti inconsistenti e la latitanza decisionale rispetto alle necessità di potenziamento del trasporto pubblico su rotaia” .

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