Provincia Perugia. Consiglio provinciale chiede modifica del Patto di stabilità
E’ necessaria una profonda rivisitazione della struttura del Patto di Stabilità. E’stata questo l’argomento di un ordine del giorno presentato durante lo scorso Consiglio provinciale. Il documento, giunto in Consiglio con il parere favorevole e unanime della II commissione consiliare permanente, presidente Giampiero Fugnanesi, è stato presentato dal capogruppo del Prc Luca Baldelli.
“Al patto di stabilità il legislatore ha affidato la gestione degli obiettivi e vincoli di finanza locale, alla luce dell’appartenenza all’Unione europea – ha spiegato Baldelli – nel 2013 il Patto si è esteso con i suoi draconiani vincoli ad una platea più ampia di Enti, tra questi i Comuni con popolazione compresa tra i 1001 e i 5mila abitanti”. “Considerato ciò – ha concluso il consigliere – serve una profonda revisione di questo istituto, che mette in ginocchio gli Enti e li mette nell’impossibilità anche di pagare i fornitori e di fornire al cittadino i necessari servizi. Chiediamo quindi che la Giunta si impegni a intraprendere un percorso rapido che arrivi ad escludere dal Patto i piccoli Comuni (sotto i 5mila abitanti), a scorporare dal computo, a beneficio di Province ed Enti interessati, almeno le spese destinate ad edilizia scolastica, trasporti e interventi rilevanti nel sociale”.
I proponenti hanno anche chiesto di trasmettere il documento ai parlamentari umbri, Upi ed Anci. Il capogruppo del Pdl Piero Sorcini ha parlato nel suo intervento di sprechi effettuati dalla Provincia. “Nel momento in cui il patto di stabilità ha imposto dei risparmi – ha aggiunto - questi non sono avvenuti in modo chirurgico, togliendo le spese inutili”. Sorcini ha ritenuto poi di non votare questo ordine del giorno in quanto “Già chiesto durante il governo Monti e mai approvato”. Dello stesso parere il capogruppo dell’Udc Maurizio Ronconi: “Non voto – ha spiegato – perché trovo il documento incoerente: in questa regione non c’è alcun tentativo di risparmio”.
Il capogruppo del Pd Giampiero Rasimelli ha invece ricordato le difficoltà che gli Enti stanno affrontando: “Con queste ganasce di bilancio noi non viviamo, anche se, in un ipotetico pranzo, la Provincia costa quanto la mancia al cameriere”. Enrico Bastioli, capogruppo dei socialisti riformisti ha aggiunto: “Nei Comuni non ci sono più soldi nemmeno per i manifesti. Se l’Europa non ci sostiene, non andiamo da nessuna parte”. Nella sua riflessione finale l’assessore al Patrimonio Piero Mignini ha aggiunto:“Il problema è che in questo Paese non risparmia chi è chiamato a farlo. Noi abbiamo ridotto tutto all’osso e lo faremo ancora, ma se la logica è questa, il Patto di stabilità lo hanno pagato tutti meno chi doveva”. Con 17 voti favorevoli, nessun astenuto e nessun contrario il documento è stato approvato.
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