In provincia discussione aperta su Maxi stalla Santa Maria Rossa
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PERUGIA - Si è parlato della Maxi stalla e impianto biogas nel comune di Perugia Santa Maria Rossa durante la seduta della Prima commissione consiliare presieduta da Massimiliano Capitani in cui sono intervenuti Lorena Pesaresi e Claudia Cardinali rispettivamente assessori all’Ambiente e all’Urbanistica del comune di Perugia, Roberto Bertini e Carlo Antonini assessori Ambiente e Urbanistica Provinciali e il comitato per la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini (ex no maxi stalla). Ad introdurre l’argomento è stato il Presidente Capitani: “ho convocato questa commissione perché sulla Maxi stalla sono stati redatti diversi documenti di consiglieri provinciali di forze politiche diverse che compongono questo consiglio. Insieme abbiamo concordato che era importante organizzare questa audizione per capire lo stato dell’arte sul progetto della realizzazione della Maxi stalla e dell’impianto a biomasse-biogas, utile alla chiusura del ciclo produttivo della stalla”. “Sono in piedi due procedure – ha spiegato Cardinali - una relativa all’impianto biogas e l’altra relativa alla variante al e al progetto stalla. Per quanto riguarda la realizzazione della stalla ad oggi nessun progetto è stato presentato. Sulla realizzazione dell’impianto a biogas previsto di 999 kwp elettrici, ovvero inferiore a 1 Mw, questo per legge non risulta soggetto a VAS ma ad una procedura semplificata di competenza comunale detta PAS. L’impianto è stato autorizzato e le Opere Pie stanno elaborando un bando per trovare l’azienda in grado di realizzarlo. Notizie recenti ci dicono che la potenza dell’impianto è stata più che dimezzata. Appena arrivata la richiesta di realizzazione dell’impianto a biomasse, il comune di Perugia ha mandato una lettera alla Provincia di Perugia dove si spiegavano le caratteristiche dell’impianto e la stessa, con lettera a firma del dirigente, ha disposto che questo impianto, viste le sue caratteristiche non era assoggettabile a verifica VAS. Il comune di Perugia attraverso lo strumento urbanistico vigente ha stabilito che nelle zone identificate come unità di paesaggio 3S, non è possibile realizzare nuovi allevamenti. Pertanto si è resa necessaria una variante al Prg che non cambia la destinazione urbanistica dei luoghi. Di una cosa sicuramente dobbiamo renderci conto che il mondo sta andando sempre di più verso le energie rinnovabili per questo abbiamo dato disposizione ai nostri uffici di capire come modificare le norme di attuazione del Prg che risalgono a 14 anni fa, periodo in cui ancora non si parlava di energie alternative da fonti rinnovabili. “Il comune di Perugia in riferimento alle tematiche ambientali – ha affermato Pesaresi - opera nell’interesse pubblico e per il bene comune. Gli impianti a biogas in assetto coogenerativo forniscono energia termica ed elettrica pulita, elementi fondamentali per creare sviluppo ed innovazione. Il futuro del nostro paese è inevitabilmente l’energia rinnovabile che dovrà sostituire in toto i combustibili fossili. Tutti gli impianti a biogas attraverso il processo di digestione anaerobica devono utilizzare biomasse vegetali e reflui di allevamento; nello specifico l’impianto a biogas che vorrebbero realizzare le Opere Pie utilizzerebbe dovrà utilizzare triticale, silomais e reflui zootecnici provenienti dall’allevamento in progetto. L’ammendante biologico derivante dal processo di digestione anaerobica sarebbe riutilizzato per come fertilizzante agricolo in sostituzione dei concimi chimici, a chiusura di un ciclo di smaltimento virtuoso”. “Il progetto è stato frazionato – hanno detto i rappresentanti del comitato - ad arte tra l’autorizzazione dell’impianto a biomasse e la realizzazione della stalla per bovini. Il comune di Perugia con massima solerzia ha approvato l’impianto a biogas in modo da riuscire ad ottenere le tariffe incentivanti del vecchio conto energia Gse che scadono alla fine del 2012. Negli anni tutti gli allevatori hanno aumentato i capi di allevamento e l’insediamento di un’altra stalla sarebbe deleteria per il territorio in cui insiste. Gli amministratori comunali parlano di una visione prospettica verso il futuro, allora mi chiedo che futuro intendano dare a questo territorio. Non bisogna incentivare le energie rinnovabili a tutti i costi passando sopra le decisioni dei cittadini che vivono in quei territori già caratterizzati da un’alta vulnerabilità delle matrici ambientali. Pertanto il comitato chiede alla Provincia di Perugia di rigettare gli atti della variante al Prg del Comune di Perugia già depositati presso gli uffici urbanistici dell’Ente di area vasta. Durante il dibattito Giampiero Rasimelli (PD) ha affermato che: “gli atti che il comune ha prodotto vanno nella direzione di porre maggior tutela all’ambiente rispetto alle norme nazionali. Occorre fare tutto il necessario per produrre energie da fomite rinnovabile che sono alterative rispetto ai combustibili fossili che stanno distruggendo il mondo”. “Premesso che secondo me – ha detto Franco Granocchia (Idv) - il Piano Regionale sulle energie rinnovabili è sbagliato, occorre ascoltare i cittadini che vivono nei territori; il problema vero è quello di capire se in quel territorio si può fare o meno”. “I cittadini del territorio – ha affermato Piero Sorcini (Pdl) hanno ragione nel difendere le proprie case che, con la realizzazione dell’impianto a biogas e della stalla dei bovini, inevitabilmente vedrebbero diminuire il loro valore catastale”. Il dibattito sull’argomento proseguirà nelle prossime commissioni consiliari in cui sarà sentita la posizione degli assessori provinciali e degli altri consiglieri.
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