“Parlare di Ast significa parlare di un patrimonio industriale e produttivo di eccellenza. Parlare del futuro di Ast significa parlare del futuro dell’Umbria. E’ per questo che con serietà, visione e competenze il Pd è stato, è e sarà impegnato per tenere alta l’attenzione sulla cessione dell’azienda, un passaggio delicato quanto strategico per un settore che rappresenta innovazione, qualità e sviluppo e che è trainante a livello europeo; e per un sito che ha bisogno di essere salvaguardato e valorizzato, non smembrato e svenduto”.
Lo ha ribadito con forza, oggi, il Pd Umbria, che ha ospitato il numero due nazionale dei dem Giuseppe Provenzano in una serie di incontri con le rsu dell’azienda, con le parti sociali, i sindacati territoriali e dei metalmeccanici, la dirigenza, allo spazio Bloom di via Galvani e in viale Brin a Terni. In attesa di organizzare un apposito momento di confronto sulla siderurgia ternana e italiana in occasione della conferenza programmatica di settembre.
“Intorno al tema Ast - ha sottolineato il segretario Tommaso Bori - il Pd Umbria ha messo in campo un grande impegno di analisi, riflessione e proposta, collaborando con alcune delle più importanti risorse e intelligenze del territorio ed elaborando importanti spunti di lavoro per i livelli istituzionali. Il Pd è forse la forza politica che più di altre ha rivolto al destino di Ast il dovuto impegno per non perdere un’occasione storica per un settore industriale strategico, quello della siderurgia, per un’azienda che è un’eccellenza di livello europeo e mondiale, per il territorio e per il Paese. Preoccupante - invece - il silenzio assordante di altri oltre che il ritardo di una riflessione complessiva e di sistema”.

“Per il Pd - ha sottolineato Provenzano - è tempo di tornare nei luoghi della produzione e del lavoro. E in questo confronto vogliamo inserire un terzo soggetto: le comunità locali, i territori, che non sono solo uno spazio geografico ma il luogo in cui vivono i cittadini e agiscono le forze sociali. Fondamentale, dunque, puntare il faro anche su singole vertenze, su cui si gioca il destino di intere comunità. Conosciamo il valore strategico di questo stabilimento, e dunque vogliamo tenere alta l’attenzione sulla vendita, con una visione strategica per il rilancio de territorio. Chiediamo al Governo di tutelare l’integrità del sito e delle produzioni, definendo il perimetro dell’operazione per non minare la capacità competitiva globale di una realtà di grande valore e prospettiva. Non chiediamo di intervenire a gamba tesa su una trattativa privata ma di offrire le coordinate perché non si vada verso una soluzione spezzatino e perché si garantisca che Ast sia affidata a un player industriale affidabile.
Abbiamo strumenti importanti per accompagnare questo processo, a cominciare dal Pnrr e dal meccanismo europeo per una transizione giusta, e per salvaguardare le specificità di Ast in un disegno coerente sulla siderurgia nazionale. Chiediamo a Giorgetti di fare chiarezza sul percorso e di convocare il tavolo sulla filiera strategica dell’acciaio”.

Sul tavolo coi sindacati, a cui erano presenti oggi i segretari Pd Bori, Bellini e Spinelli, la viceministra Marina Sereni, il deputato Walter Verini, il portavoce dell’opposizione in consiglio regionale Fabio Paparelli, il capogruppo di Terni Francesco Filipponi, non è mancato un confronto complessivo sul territorio ternano e sull’industria e la manifattura. E una promessa: quella di tornare a riunirsi per allargare l’orizzonte del confronto, dirigendolo verso la visione per il futuro del Paese, delle sue produzioni, del lavoro, dei territori.
 

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