Lo hanno sottoscritto la Cooperativa Nuova Dimensione e l’Associazione Sportiva Dilettantistica Unicorno. Gli animali strappati ad una dolorosa sorte accompagneranno i disabili in un percorso di riabilitazione motoria e psichica

Un’esperienza nuova per alcuni animali dal trascorso difficile e un’opportunità di confronto con la natura e il mondo circostante per le persone con disabilità. E’ questo l’obiettivo che si sono posti la Cooperativa Nuova Dimensione e l’Associazione Sportiva Dilettantistica “Unicorno”, attraverso un protocollo d’intesa che permetterà ai diversamente abili, seguiti dalla stessa Cooperativa, di prendersi cura e di vivere qualche ora insieme ai cavalli, che la scuderia “Unicorno” abitualmente accoglie. L’accordo è stato sottoscritto e pubblicizzato attraverso una conferenza stampa che si è tenuta nella mattinata di giovedì 12 dicembre, presso la “Sala Consiliare” del Comune di Corciano, alla presenza dell’Assessore alla Cultura e al Turismo, Lorenzo Pierotti, della Presidente della Cooperativa Nuova Dimensione, Edi Cicchi, della Presidente dell’Associazione Unicorno, Catia Brozzi e del responsabile del progetto per Nuova Dimensione, Massimo De Giorgi. “Leggendo alcuni articoli di giornale – ci tiene a precisare lo stesso De Giorgi – sono venuto a conoscenza della scuderia Unicorno e dell’importante lavoro di riabilitazione che fa con i cavalli, reduci da attività agonistiche o semplicemente destinati al macello. Ho pensato che le persone con disabilità potessero trarre beneficio dallo stare vicino a questi animali. Da un’ idea è nato un contatto e successivamente si è creata l’occasione per una collaborazione. E’ bello pensare che persone abitualmente al centro di cure e attenzioni, possano a loro volta prendersi cura di un cavallo e trascorre con lui un po’ di tempo all’aria aperta”. Un percorso di conoscenza già testato dall’Associazione Unicorno. “In questi casi – ammette la Presidente di Unicorno Catia Brozzi – il cavallo diventa un compagno di viaggio per superare alcune difficoltà. Si inizia con dei percorsi a terra, dove le persone con disabilità avviano il loro rapporto con l’animale. Quest’attività è molto utile anche per i cavalli, che riconoscono subito la differenza tra chi gli è vicino e chi prima è stato in grado di procuragli sofferenze. Non si tratta solo di cavalli destinati al macello, ma spesso accogliamo anche quelli abbandonati, maltrattati o non più in grado di gareggiare”. Come a dire: nuove opportunità di vita e di confronto sia per la specie umana che per quella animale.

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