La Libreria Grande a Ponte San Giovanni ha ospitato un’interessante presentazione della seconda edizione del libro ‘Augusto Ciuffelli: un umbro al servizio dello Stato’, scritto dai giornalisti Umberto Maiorca e Pier Francesco Quaglietti.

Il libro, edito da Pagine Sì!, è stato illustrato con un’appropriata e perfetta sintesi dal prof. Gianluca Prosperi, giornalista, già docente di Filosofia e Storia al Liceo Mariotti di Perugia, che ha ripercorso i dati salienti della pubblicazione. “Il libro – ha precisato Prosperi – prosegue nella valorizzazione di un personaggio “tra i più importanti rappresentanti istituzionali dell’Umbria del primo Novecento”.  Prosperi si è anche riferito, nel presentare la seconda edizione, alla collaborazione avuta dai due autori con Dino Vecchiato e Giampietro Zanon, i quali hanno redatto il capitolo relativo al figlio dello statista umbro, Gepi Ciuffelli, deceduto in guerra nel 1917 e Medaglia d’argento al Valor militare.

Umberto Maiorca ha sottolineato l’importanza di Ciuffelli rispetto all’azione da lui rivolta alla scuola.  Un’azione che Ciuffelli fece non solo con le sue proposte volte all’avocazione della scuola elementare allo Stato, ma anche all’abbattimento dell’alto tasso di analfabetismo e della scarsa scolarizzazione. “Ciuffelli – ha ricordato nel corso del suo intervento Maiorca – era conscio, come ogni liberale, che l’Italia fosse l’unica Nazione europea occidentale ad avere un periodo di obbligo scolastico di soli tre anni”. Ha poi concluso entrando nel merito di contrasti da lui avuti come Commissario generale civile per la Venezia Giulia con il mondo cattolico del territorio, proprio sulla questione dell’insegnamento religioso e quindi sull’applicazione delle norme del Regno d’Italia in sostituzione delle precedenti asburgiche.

Pier Francesco Quaglietti ha invece illustrato come sia stata ampliato in questa seconda edizione del libro il capitolo relativo al ruolo di Augusto Ciuffelli quale Commissario Generale Civile per la Venezia Giulia, in particolare riferendosi alle notevoli difficoltà incontrate nel risolvere i tantissimi problemi di un mondo di confine al termine della Prima Guerra Mondiale. Importanti i rapporti, ha ricordato Quaglietti, con il Presidente del Consiglio, Francesco Saverio Nitti, sulla questione di Fiume e sull’azione di D’Annunzio, citando tra l’altro i vari telegrammi intercorsi tra i due in quei difficili momenti e riportati nella seconda edizione. Il coautore ha concluso ringraziando per la preziosa collaborazione nelle ricerche il dott. Raffaello Pannacci del Dipartimento di Lettere-Lingue dell’Università degli studi di Perugia.

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