Se avessi dovuto scegliere con una pistola puntata alla testa chi tra le due candidate di centro destra e di centro sinistra votare, di certo avrei preferito “tappandomi il naso” votare Stefania Proietti. Questo perché, seppur ritengo vero quanto da me detto durante tutta la campagna elettorale ovvero che i due schieramenti non si differenziano di molto soprattutto in politiche economiche e legate al campo internazionale (vedi l’appoggio alle due guerre senza se e senza ma), credo che con Proietti dato quanto ha promesso ci sia la possibilità di rivendicare alcune posizioni e di provare a far uscire dal baratro la Regione Umbria.

Se avesse vinto Tesei, chi come me, si colloca su ideologie diametralmente opposte dalle sue, avrebbe avuto scarso da fare nei prossimi anni perché la linea tracciata dalla stessa era molto chiara.

Ci sono dei campi invece in cui Proietti si è spesa assiduamente durante tutta la campagna elettorale: sanità che è il grande buco nero di questa Regione e lotta contro gli inceneritori, anche questa tematica molto calda soprattutto nel ternano. Sono posizioni queste su cui io e Proietti ci trovavamo fondamentalmente d’accordo: una sanità pubblica per tutti e tutte, ripotenziamento degli ospedali dismessi, creazione di case di comunità sui territori, cambiamento della gestione dei rifiuti non prevedendo un nuovo inceneritore ma cercando di andare verso un modello di economia circolare. Di fondo quindi siamo d’accordo, tuttavia ciò che ho sempre voluto evidenziare son le enormi incoerenze che emergevano tra quanto detto e non solo la linea tenuta dai partiti che sostengono Proietti ma anche dalle sue vicende personali.

Ecco così che escono fuori dichiarazioni su convenzioni con i privati (non avevamo parlato di sanità pubblica?), ma anche rapporti particolari con i cementieri di Gubbio, che si sa bruciano CSS (nome carino per chiamare i rifiuti?) e quindi ciò che più mi preoccupa per i prossimi 5 anni è capire se si agirà in coerenza con quanto detto o se quei temi siano stati usati come meri slogan elettorali atti a riportare in auge il PD e tutto il carrozzone ad esso legato. A pochi giorni dalle elezioni c’è poi la questione legata al TAR  e alla possibilità di bruciare biomasse a Terni: qui la palla è proprio in mano della Presidente, manterrà la parola?

Ci sono poi le questioni non di poca importanza legate alla vicinanza tra Proietti e la CEI, soprattutto se si parla di diritti civili e di genere: riuscirà la nuova Presidente a non farsi influenzare dal mondo clericale? Riuscirà a concentrarsi sulla riapertura dei consultori, su una gestione laica e non neutrale al genere dei centri antiviolenza, e a rendere semplificata la somministrazione di RU486? Ma anche finalmente a destinare fondi per la contraccezione gratuita?

Sono tutti dubbi che non possono essere sottovalutati dai cittadini e in particolar modo dalle cittadine e che quindi hanno bisogno di un’attenzione estrema nei mesi che verranno.

Il banco di prova è iniziato, adesso stiamo a vedere.m

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