Promuovere l’occupazione femminile attraverso interventi specifici nell’ambito della formazione professionale e integrata, dell’orientamento, dell’accesso al credito e per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro: sono ancora queste le linee di azione da seguire nell’ambito dei diversi strumenti e Piani di programmazione, comunitaria e regionale, per sostenere l’imprenditoria femminile. È quanto ribadito nel corso dell’ultimo appuntamento dei tavoli tematici del progetto “Emma”, di cui è capofila la Regione Umbria, su “L’Umbria, le imprenditrici e le nuove tecnologie”. Obiettivo dell’incontro, superare le difficoltà che soprattutto le aziende femminili, in Umbria come in altre realtà del bacino Mediterraneo, incontrano nell’avvio e nell’operatività d’impresa.

L’introduzione di nuove tecnologie – ha detto Tiberio Graziani di Umbria Innovazione – può consentire uno sviluppo dell’economia duraturo, su più livelli: aziendale, territoriale e globale. Allo stesso tempo, le nuove forme e organizzazioni imprenditoriali, che anche da esse possono derivare, insieme alla mutazione dei rapporti sociali tra donne e uomini può produrre un incremento della presenza femminile nei luoghi della decisione imprenditoria, concorrendo a “neutralizzare” le differenze qualitative di genere.

La questione del riequilibrio quantitativo e qualitativo della presenza delle donne nelle differenti sfere è stata affrontata da Cristina Montesi, dell’Università degli Studi di Perugia, per la quale non si tratta solo di una questione legata all’uguaglianza di opportunità e alla giustizia sociale, ma di necessità, una condizione imprescindibile dello sviluppo sostenibile. Per promuovere l’imprenditorialità femminile e dare voce alle donne all’interno delle imprese – per Montesi – è importante poter contare sul “diversity management” in grado di arricchire la gestione delle imprese di quelle “componenti relazionali” tipicamente femminili che sono indispensabili per costruire una cittadinanza di impresa all’interno e all’esterno dell’azienda.

Relativamente ai nuovi strumenti realizzati dalla Regione Umbria per sostenere la creazione d’impresa e lo sviluppo delle imprese femminili a cui sta lavorando la Regione Umbria, Daniela Toccacelo, dirigente del Servizio Politiche di sostegno alle imprese, ha annunciato l’introduzione ed il rafforzamento di fondi rotativi e una riserva di budget per imprese femminili in base a quanto previsto dalla legge regionale 12/95 per l’imprenditoria femminile, oltre ad un fondo per il microcredito, previsto dalla nuova legge finanziaria con una dotazione di 1 milione di euro.

Fonte: Agenzia Umbria Notizie
 

 

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