di Stefano Vinti 

Secondo l'Istat, nel 2023 la produzione industriale in Italia è calata del 2,5%. Le industrie in sofferenza sono quelle del legni e della carta(-13,3%). Cali anche nel tessile, nel settore abbigliamento e nel settore chimico. Invece, aumentano  il settore farmaceutico (+7,3%) e i mezzi di trasporto (8,1%). In leggero calo anche il fondamentale settore metalmeccanico (-0,2%).
La Bce indica la Germania e l'Italia come i paesi industriali a più alto rischio vulnerabilità, a causa l'aumento dei tassi d'interesse, che grazie alle politiche anti inflattive hanno gonfiato di extraprofitti le banche.
Il calo della produzione industriale dovrebbe essere un tema prioritario dell'agenda politica, ma evidentemente non lo è per le forze di maggioranza e neppure per quelle di opposizione.

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