Proclamer ed Albertazzi in scena per il gran finale di Todi Arte Festival
TODI (Avi News) - Anna Proclemer e Giorgio Albertazzi, due mostri sacri del teatro italiano arrivano nella città di Jacopone per il gran finale della 26ª edizione del Todiartefestival. L’appuntamento è al Teatro comunale, domenica 4 settembre alle 21, con “Amleto e altre storie” che lo stesso Albertazzi racconta così: “Forse si tratta di un altro ‘Dentro Shakespeare’. Sono anni decenni secoli che il bardo mi dà alla testa, entra esce (o sono io che entro ed esco?) nei miei sogni in certi spazi della mente dove i sogni prendono forma si fanno corpo e voce e sfida. Quante volte è risuonato il ‘to be or not to be’ (a volte appena percepibile, uno sfioramento!) ogni volta con un colore e un accento e un sentire nuovo (o è illusione?).
E così la voce di Cesare e lo sguardo sfrontato e inquietante di Cleopatra, il passo leggero seppure sghembo di Riccado III, il delirio innocente di Otello o il canto di Desdemona eccetera. Come nella tenda di Bruto prima della battaglia di Filippi si affollano gli occhi le mani e il respiro di tanti esseri che mai moriranno finché il teatro nudo e impietoso darà loro voce e sangue. Inattuali storicamente lontani letterariamente imperfetti, ma proprio per questo vivi e nudi, uomini donne eroi vittime carnefici come l’uomo nel tempo e nella storia. L’uomo che uccide innocenti animali che hanno occhi d’uomo migliori dei suoi: celesti come pezzi di cielo quand’è celeste, uomini che schiacciano piccoli esseri generati da madri assassine.
Rigurgiti di fiele e sublimi sacrifici d’amore, illusioni di ‘per sempre’ dette in notti di luna a Stratford-on-Avon o sull’Adige e risate astiose o generose offerte d’amore eros e finzione ipocrisia e morte, gioco a mentirsi e smentirsi”.
“Ho fatto quasi venti testi di Shakespeare – prosegue Albertazzi -, talvolta aggiungendo del mio col suo consenso (dell’attore del Globe, lui intendo, l’autore di Amleto, lui che copiava come sanno fare soltanto i geni). ‘Amleto e altre storie’ è tutto questo e altro ancora che nasce sera per sera per poi sparire come il fiore viola del ‘Sogno di una notte di mezza estate’. Credo che possiamo attenderci che in un’aria mentale arrivi il soffio del ‘Duende’, forse ce lo meritiamo, tanto siamo (sono) ridotti alla nuda attesa di un evento purché sia forte leggero e impietoso, tutto da ridere (direbbe Puck!). Teatro è guardare vedendo”.
Sul palco, anche Anna Proclemer, una delle più grandi attrici teatrali italiane, che ha iniziato il suo lungo sodalizio lavorativo e sentimentale con Albertazzi già dagli anni Cinquanta. Proprio quest’anno la Proclemer si è vista assegnare il premio Alabarda d'oro alla carriera per il teatro.
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