MONTONE - Terzo e ultimo giorno a Montone per “Esercitazione Alta Umbria 2014” di Protezione Civile che ha preso avvio lo scorso venerdì 10 ottobre, quando alle 9.22 è scattato l’allarme per una scossa di terremoto di magnitudo 5.6 Richter, e si è conclusa oggi nel primo pomeriggio con la consegna degli attestati ai partecipanti. Organizzata, come già specificato nei giorni precedenti, dal Servizio Regionale di Protezione Civile della Regione Umbria con il coinvolgimento della Consulta Regionale del Volontariato di Protezione Civile della Regione Umbria, del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, del Sistema Sanitario di urgenza ed emergenza, dell’Associazione Geometri Volontari per la Sicurezza e la Protezione Civile, dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Spoleto e di Perugia e del Coordinamento di Protezione Civile Alta Umbria, ha interessato le amministrazioni comunali di Montone, Pietralunga e Umbertide, dove sono stati aperti i rispettivi C.O.C. (Centri Operativi Comunali).

Nei tre giorni è stata verificata la capacità di reazione dei soggetti preposti all’emergenza in caso di terremoto e i partecipanti sono stati impegnati sia in attività di natura esercitativa sia formativa. È stato allestito e organizzato il campo base, sono state effettuate evacuazioni e sopralluoghi e proposti corsi su tematiche relative alla gestione dell’emergenza, tra cui uso di G.P.S. e Logistica da Campo, effettuato questa mattina. Nella giornata di oggi è proseguita in piazza Fortebraccio anche la campagna “Io non rischio”, a cura del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, dove i volontari, in collaborazione con l’Associazione Universitaria di Protezione Civile LARES, hanno illustrato le buone pratiche di Protezione Civile per affrontare nel modo più corretto il rischio sismico e quello collegato alle alluvioni.

Esprime soddisfazione Claudio Casaccio, presidente del Gruppo Comunale di Protezione Civile di Montone: “Il bilancio di ‘Esercitazione Alta Umbria 2014’ è positivo. Per quanto riguarda il volontariato abbiamo anche affrontato delle criticità e il fatto che si siano verificate è positivo perché queste esercitazioni vengono fatte proprio per cercare di capire dove si può migliorare. Anche la parte formativa è stata interessante e le dimostrazioni con i Vigili del Fuoco sono andate molto bene. Il Gruppo di Montone ha realizzato, in via sperimentale e su indicazione del Servizio Regionale di Protezione Civile, il modulo I.R.I., ossia il modulo dell’intervento idrogeologico, che consta in un rimorchio attrezzato con tutto ciò che può servire durante un’alluvione. Questo modulo è stato presentato a tutti i volontari dai Vigili del Fuoco che si sono complimentati per la sua compattezza e funzionalità. In conclusione, desidero esprimere un ringraziamento a tutti i partecipanti, a quanti hanno lavorato per la buona riuscita di questa manifestazione, con una citazione particolare per i volontari della logistica che hanno approntato il campo e per quelli della cucina”.

Così Sandro Costantini, dirigente del servizio Regionale di Protezione Civile: “Le esercitazioni sono un elemento fondamentale delle attività del Sistema di Protezione Civile perché la Protezione Civile quando deve intervenire, specialmente dopo un evento significativo come un terremoto o un’alluvione, non può in quel momento pensare a spiegare alle proprie strutture operative che cosa fare, lo debbono già sapere ed è fondamentale la crescita degli operatori e del sistema. Il meccanismo delle esercitazioni è da questo punto di vista basilare. Nello specifico, con questa esercitazione abbiamo fatto qualcosa in più, non solo la solita prova di soccorso per aumentare il livello di preparazione e di familiarità con i meccanismi da parte dei volontari, ma anche di testare e far emergere le criticità operative delle strutture delle amministrazioni locali che si trovano a dover affrontare le emergenze. Per questo abbiamo chiesto a ciascun Comune coinvolto nell’esercitazione di simulare la costituzione del Centro Operativo Comunale e al suo interno è stata portata una serie di problematiche da risolvere, così da testare la capacità di reazione dei soggetti facenti parti del C.O.C. di fronte alle necessità e agli imprevisti che avvengono in emergenza”.

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