PERUGIA - Il provvedimento approvato ieri dalla Camera ''rappresenta l'ennesima prescrizione ritagliata sulla specifica biografia processuale del premier: e' un'umiliazione per il diritto''. E' l'analisi di Ezio Mauro, direttore di Repubblica, ospite oggi di un incontro al festival del giornalismo di Perugia tutto incentrato sull'attualita' politica, sul berlusconismo ma anche sulla crisi d'identita' della sinistra.

''Ci troviamo di fronte al potere esecutivo che chiede aiuto al potere legislativo per fermare il potere giudiziario'', ha argomentato Mauro in un'affollata Sala dei Notari. ''E' una forzatura, resa possibile dal fatto che manca un'intercapedine liberale, la forza di dire che su alcuni capisaldi non si passa: la legge e' uguale per tutti; no alle leggi ad personam; no al conflitto di interessi, che non e' tollerabile''.

Mauro coglie pero' alcune ''cose interessanti nel panorama politico: c'e' un rafforzamento numerico del premier, che dipende dalla compravendita in blocco dei parlamentari; ma c'e' anche un suo indebolimento politico. Lo dimostrano il giudizio dell'establishment internazionale molto netto e preciso, quella 'totale inaffidabilita'' documentata nei cable di Wikileaks e finalmente venuta alla luce, e
il fatto che perfino il capitalismo italiano, cosi' gregario, con il caso Geronzi si e' autonomizzato''.

Tra un riferimento al caso Ruby (''senza dare giudizi moralistici, emerge una relazione con l'altra persona fondata sulla dismisura, che e' elemento essenziale dell'abuso di potere'') e un passaggio sui rapporti tra il mondo cattolico e il centrodestra (''la Chiesa si e' sentita andare in minoranza e si e' appoggiata al corpaccione della destra, incapace di fondare una moderna cultura conservatrice''), il direttore di Repubblica non ha risparmiato le contraddizioni dell'opposizione.

''L'identita' 'e la vera forza della sinistra. Eppure la sinistra sente di dover parlare a tutto il Paese annacquandola. L'uguaglianza, per esempio, e' una delle ragioni di vita della sinistra, ma dirlo sembra retorico. E' retorico, invece, il fatto che mentre lo dici non sembri autentico''.

Infine, un messaggio ai tanti ragazzi che ne hanno ascoltato il lungo intervento: ''Per fortuna l'Italia e' una democrazia, non paragonabile assolutamente ai Paesi dove c'e' un regime dittatoriale. Le anomalie e le inadeguatezze che abbiamo avuto dipendono sostanzialmente da noi. Il nuovo dipende da voi''.
 

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