di Franco Calamida.

Ieri su TV 7. Marco Travaglio : "Non c'è differenza tra un renziano e Salvini" . La differenza c'è : il renziano non è fascista. In Polonia vengono esposte appese alla forca le foto dei parlamentari europei polacchi contrari alla legislazione antidemocratica varata dal governo e centinaia di migliaia manifestano lungo il confine con crocefissi e rosari contro l' islam e in difesa della "cristianità". In Ungheria a nei paesi dell' est crescono in numero , aggressività ,consistenza e rappresentanaza istituzionale i gruppi nazifascisti e anche , per la prima volta, in Germania , e in Grecia e Inghilterra e persino nei paesi nordici . In Italia le squadracce , le formazioni , i gruppi, le bande di nazifascisti si moltiplicano e si radicano nel sociale e in settori giovanili . La violenze , aggressioni e provocazioni sono ormai all 'ordine del giorno , anche nella nostra città. La violenza della lettura di indegne parole imposta al centro di accoglienza di Como all assemblea di pacifici cittadine/e e brave persone impegnate nella solidarietà e' di terrificante gravità. Solo chi non si è accorto di tutto questo, o gli è indifferente , considera gli aderenti al PD che hanno eletto Renzi segretario collocati dall' altra parte del fossato che separa democratici e fascisti , naziskin , xenofobi , razzisti e altra feccia umana e culturale. La questione è seria , molto seria , l' onda nera avanza , è un fatto, e non trova efficace risposta democratica , intesa come cultura , politica , visione del mondo e della società e pratiche concrete che ridiano credibilità alla democrazia in crisi. Domina l 'indifferenza . Non modifico alcuno dei miei giudizi critici sul PD , ma pongo una domanda : non è forse tempo di dar vita ad un fronte democratico ampio , partecipato ,ad una mobilitazione di massa , ripeto : di massa , che rappresenti un argine alla montante onda nera ? un conto sono i serissimi conflitti interni al centro sinistra e alla sinistra , un altro la scelta di una priorità : la difesa della democrazia , con quel che occorre di positive trasformazioni sociali, cioè un moderno e attuale antifascismo.

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