Il Primo maggio a Città di Castello
Secondo appuntamento per “L’Italia è una repubblica democratica” che martedì 1 maggio, ha celebrato sotto il Loggiato Gildoni la festa dei lavoratori con un concerto della Filarmonica G. Puccini di Città di Castello. Tante persone hanno assistito all’iniziativa a cui ha partecipato il sindaco Luciano Bacchetta, il vicesindaco Michele Bettarelli, gli assessori Luca Secondi ed andreina Ciubini, il presidente del consiglio comunale Stefano Nardoni, consiglieri, associazioni e personalità del mondo cittadino. Il programma musicale è stato preceduto dagli interventi dei sindacalisti Patrizia Venturini (Cgil), Antonello Paccavia (Cisl), Pierluigi Emidi (Uil), i quali hanno ribadito “l’importanza di fermarsi a riflettere sul lavoro come elemento di progresso sociale e di uguaglianza materiale tra i cittadini. Un diritto fondamentale della Costituzione e di qualunque consorzio che si voglia definire civile. Nessuna crisi economica autorizza a so-prassedere su conquiste di civiltà ottenute con il costo spesso di vite umane e di sacri-fici. Siamo qui per ribadire la dignità del lavoro e dei lavoratori”.
Quindi ha preso il via il concerto, che ha spaziato tra brani classici della tradizione ita-liana e una selezione internazionale di componimenti che nel tempo hanno interpretato le istanze di libertà ed emancipazione dei popoli. In particolare il corpo bandistico tifer-nate, diretto dal maestro Francesco Marconi, ha proposto l’Inno d’Italia, l’inno dei Lavo-ratori, “Ciarda”, “Oregon”, Danza numero cinque di Bramhs, “Sebben che siam donne”, “Se otto ore vi sembran poche” “When the saint go marching in World Fantasy”, “Bella Ciao”, “L’Internazionale” e “L’inno alla gioia” e l’Inno europeo.
Nel suo intervento il sindaco Bacchetta ha sottolineato positivamente la risposta che i tifernati hanno riservato alla manifestazione, “inserita in un calendario che ripercorre in cinque date alcuni eventi simbolici per il cammino dell’Italia e della nostra città verso la democrazia. Il prossimo appuntamento sarà mercoledì 9 maggio quando commemore-remo il 68° anniversario della fucilazione di Venanzio Gabriotti, insieme all’istituto omo-nimo, e nel pomeriggio Città di Castello ospiterà Placido Rizzotto, nipote del sindacalista ucciso dalla mafia il 10 marzo del 1948 a Corleone, per le cui spoglie il Consiglio dei Ministri ha decretato i funerali di Stato. Mi auguro che soprattutto i giovani ci seguano in questo percorso collettivo che è dedicato a loro, perché non dimentichino i nostri valori fondativi come popolo e possano riscoprire le idealità alla base della Repubblica in un momento complesso per il sistema istituzionale e politico nazionale”.
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