Cresce in Umbria il sostegno alla candidatura del ministro Andrea Orlando per le primarie del 30 aprile dove si deciderà il nuovo segretario nazionale del Pd (in corsa ci sono Andrea Orlando, Michele Emiliano e il segretario uscente Matteo Renzi). A convergere sul nome di Orlando una gran parte del partito della provincia di Terni, a cominciare dal sindaco Di Girolamo al senatore Gianluca Rossi, e una parte importante del Pd della provincia di Perugia. Il tutto al netto dei dirigenti e dei militanti umbri che hanno invece seguito la scissione di Articolo 1 – Democratici e progressisti, ma che certamente guardano con interesse alla candidatura di Orlando, la cui elezione molto probabilmente creerebbe le condizioni per il rientro della scissione del partito. Con Renzi, invece, ci sono la corrente di Bocci e il pezzo dei Giovani turchi rimasto in dote alla presidente della Regione, Catiuscia Marini, e al deputato Giampiero Giulietti. Un gruppo, quello dei Giovani turchi, che è in Umbria è imploso come a livello nazionalale (Matteo Orfini sta con Renzi, Orlando è candidato anti Renzi), se si pensa che personaggi come la senatrice Valeria Cardinali, l’ex sindaco di Perugia Wladimiro Boccali, il sindaco di Marsciano Alfio Todini fanno parte del comitato a sostegno di Orlando, come pure il sindaco di Foligno Nando Mismetti e quello di Umbertide, Marco Locchi.

Ma alla candidatura Orlando arriva un altro importante sostegno, che sarà ufficializzato in una conferenza stampa che sdi terrà questa mattina a Perugia in piazza Italia, presso la sede del Pd. Si tratta del numeroso gruppo che in Umbria faceva riferimento a Enrico Rossi, il presidente della Toscana che è uscito dal partito tra i capi della scissione e che prima di questa decisione si era candidato alla segreteria nazionale del Pd. Questo gruppo, di cui fanno parte esponenti come Antonello Chianella, è entrato nella ‘Sinistra Pd’ organizzata dall’ex ministro Cesare Damiano, pronta a dare una bella mano alla candidatura Orlando. E c’è da scommettere che, alle urne delle primarie del 30 aprile, a favore di Orlando ci saranno anche i voti di una parte di coloro che, sebbene attratti dalla scissione di Articolo 1 – Democratici e progressisti, vedono nella candidatura Orlando un baluardo per evitare che il Pd diventi una Margherita un po’ allargata, con dietro l’idea di Renzi del ‘Partito della Nazione’, imbarcando anche altri pezzi di centro a cominciare dagli alfaniani.

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