E’ stato presentata nella Sala Fiume di Palazzo Donini, a Perugia, la prima edizione del premio “Future Female, Welfare e sostenibilità del lavoro femminile”. Il premio voluto dalla Consigliera di Parità della Regione Umbria in collaborazione con l’Associazione di Promozione Sociale e Culturale Sovrapensiero si rivolge a imprese di piccole e medie dimensioni che all’interno del contesto regionale umbro si sono distinte puntando a modelli organizzativi veramente capaci di ascoltare e valorizzare il potenziale femminile. Il premio riflette sulla relazione Donne e lavoro: un binomio non facile, ancora oggi nel 2021, frontiera di disuguaglianza, arretratezza, complessità e ha l’intento di indagare questo rapporto, facendo affiorare e valorizzando quei modelli virtuosi di welfare aziendale sensibili e realmente inclusivi.
 

Il premio Future Female – per la Consigliera di Parità - nasce dal desiderio di raccontare delle esperienze aziendali che oggi sono ambasciatrici di un modello culturale alternativo, che considerano l’inclusività e l’equo riconoscimento del lavoro femminile come tessera chiave del proprio welfare.  Con il premio vogliamo incentivare la possibilità di donne e famiglie di conciliare il lavoro con la cura e la gestione del quotidiano. C’è molto da lavorare in questa direzione, anche in Umbria i dati parlano chiaro. Qui il 23,3% del part time femminile è involontario, il 62% delle donne è impiegato nei servizi e solo l’11% nell’industria. Dobbiamo lavorare per un modello lavorativo affrancato dall’imprinting maschile, un modello flessibile, che valorizzi le soft skills, la sostenibilità effettiva, che superi le segregazioni orizzontali e verticali che comprimono il potenziale femminile. Gli ultimi dati Istat relativi all’occupazione femminile per l’anno 2020 decretano l’immaturità del modello nazionale ancora lontano anni luce dalla parità di genere.
 

Siamo penultimi in Europa per occupazione femminile, ultimi se consideriamo la fascia d’età tra i 25 e 34 anni. In aggiunta una donna su cinque smette di lavorare dopo aver avuto un figlio. Le asimmetrie di genere riguardano da vicino anche l’Umbria dove solo nel 2020, il tasso di occupazione femminile 15-64 anni (rapporto percentuale tra le donne occupate tra 15 e 64 anni e la popolazione residente femminile della stessa classe d’età) è risultato pari al 56,9% – in diminuzione dell’1,1% rispetto al 2019. Solo nel dicembre 2020 sempre l’Istat ha certificato una flessione complessiva dei posti di lavoro dello 0,4% rispetto al mese di novembre, che significa: 101 mila occupati in meno, ma il 98% dei posti di lavoro persi era di donne, 99mila unità. Se allarghiamo lo sguardo all’intero anno la situazione non migliora: su 440mila posti di lavoro persi, 312mila coinvolgono l'occupazione femminile che è del 20% più bassa rispetto a quella degli uomini. A rendere ancora più inquietante questo scenario è il paradosso entro cui si articola: in Italia il 51% della popolazione è donna e in media le donne sono più istruite degli uomini.

Le imprese che desiderano partecipare al Premio potranno inviare la propria candidatura entro il 13 novembre 2021 scaricando l’apposito questionario da: sito della Consigliera di Parità: https://www.regione.umbria.it/la-regione/consigliera-di-parita; sito dell’Associazione Sovrapensiero: http://www.sovrapensiero.it/
Tutti i materiali andranno inviati, in modalità posta certificata, entro la data indicata a: regione.giunta@postacert.umbria.it

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