di Roberto Ciccarelli

La pre­fet­tura di Roma ha negato alla mani­fe­sta­zione per i beni comuni, con­tro le grandi opere e le pri­va­tiz­za­zioni di domani 17 mag­gio il per­corso da piazza della Repub­blica a piazza del Popolo. Dopo ore di discus­sione e di pole­mi­che ieri non è stato accor­dato il pas­sag­gio del cor­teo nel qua­drante die­tro la sta­zione Ter­mini, e in par­ti­co­lare tra via Goito — sede della Cassa Depo­siti e Pre­stiti –e via XX set­tem­bre — sede del mini­stero dell’Economia. Il Forum dell’Acqua pub­blica, pro­mo­tore del cor­teo, ha insi­stito per attra­ver­sare la zona sim­bolo dove sor­gono i palazzi che gover­nano l’austerità e gesti­scono le privatizzazioni.

La gior­nata è stata dura. Dal rac­conto degli orga­niz­za­tori risulta che la Que­stura avrebbe anche accor­dato la richie­sta del primo iti­ne­ra­rio. La pre­fet­tura, invece, avrebbe voluto con­ce­dere un terzo per­corso, fuori dal cen­tro della Capi­tale, in ottem­pe­ranza degli ordini del mini­stero degli Interni impe­gnato a for­mu­lare un «piano sicu­rezza» con il quale il mini­stro Alfano vuole negare — tra l’altro — il pas­sag­gio dei cor­tei in cen­tro. Poi la media­zione: par­tenza da Piazza della Repub­blica alle 14 di domani e si pro­se­guirà per Piazza Vene­zia, con arrivo a Piazza Navona. L’intransigenza del Vimi­nale, il clima pre-elettorale e il clima secu­ri­ta­rio non hanno impe­dito alle decine di asso­cia­zioni, movi­menti e par­titi che sosten­gono il cor­teo di con­qui­stare una piazza sto­rica, ren­dendo pos­si­bile un cor­teo sul quale ancora ieri era stato lan­ciato il più clas­sico degli allarmi su pre­sunti «infiltrati».

La pole­mica non ha impe­dito di sgra­nare le ragioni com­plesse della mani­fe­sta­zione. Ieri alla Camera è stato aggiunto un altro tas­sello al mosaico delle forze sociali e poli­ti­che impe­gnate nel con­tra­sto delle poli­ti­che neo-liberiste e quelle dell’austerità in Europa. I rap­pre­sen­tanti di oltre 60 orga­niz­za­zioni, sin­da­cati, movi­menti, asso­cia­zioni, ver­tenze locali che ade­ri­scono alla cam­pa­gna nazio­nale «Stop Tran­sa­tlan­tic Trade and Invest­ment Partnership-Ttip», il trat­tato di libero scam­bio tra Unione Euro­pea e Stati Uniti oggetto di nego­ziati com­mer­ciali segreti, hanno pre­sen­tato un appello ai can­di­dati alle ele­zioni euro­pee invi­tando i par­la­men­tari ita­liani a con­di­vi­dere i det­ta­gli segreti del Trattato.

All’appello hanno rispo­sto i par­la­men­tari di Sel (Giu­lio Mar­con e Arturo Scotto che hanno pre­sen­tato una mozione), Filippo Gal­li­nella (M5S), Adriano Zac­ca­gnini (Gruppo Misto alla Camera), Filippo Fos­sati (Pd). Insieme for­me­ranno un inter­gruppo par­la­men­tare per chie­dere al governo Renzi il pieno accesso ai docu­menti dell’operazione. Argy­ris Pana­go­pou­los, espo­nente di Syriza e can­di­dato alle euro­pee per «L’Altra Europa con Tsi­pras» ha pro­po­sto di for­mare un gruppo simile anche nel par­la­mento europeo.

Il Ttip è stato defi­nito da Laura Greco dell’associazione A Sud la «Nato del com­mer­cio», la più grande area di com­mer­cio al mondo nella quale lobby e governi sman­tel­le­ranno ciò che resta dei diritti del lavoro, della per­sona, dell’ambiente e di cit­ta­di­nanza dopo anni di crisi eco­no­mica e finan­zia­ria. «È un ten­ta­tivo di supe­rare le dif­fi­coltà di appli­care l’austerità — ha detto Marco Ber­sani di Attac –Se ad esem­pio le mense sco­la­sti­che a Roma scel­gono cibo bio­lo­gico, un’impresa può citare il Comune per­chè que­sta scelta dan­neg­gia la vita­lità delle imprese. Anche la legge del Lazio sull’acqua pub­blica potrebbe essere impu­gnata con il Ttip. È pre­vi­sta la can­cel­la­zione dei­con­tratti nazio­nali di lavoro con­si­de­rati bar­riere tarif­fa­rie». Nell’anonimato di ver­tici segreti, il pros­simo sarà in Vir­gi­nia tra il 19 e il 25 mag­gio, si vuole sosti­tuire l’austerità con un acro­nimo che nasconde nuove privatizzazioni.

 

Condividi