I precari “presunti assunti”: un altro spot pubblicitario del ministro
PERUGIA - Il ministro Gelmini, dopo l’ultimo scandalo dei costosi test INVALSI, risultati completamente errati, annuncia 67.000 assunzioni per neutralizzare gli effetti della dura e ininterrotta protesta dei precari e per rabbonire un’opinione pubblica sempre più esasperata dall’evidente negazione del diritto allo studio e dalla ancor più evidente intenzione governativa di liquidare la scuola pubblica, laica, pluralista e di massa. Ma le bugie hanno gambe corte!
E’ fin troppo facile dimostrare, infatti, che le assunzioni promesse, prive di copertura finanziaria e da effettuarsi in tre anni, non copriranno neppure la metà dei pensionamenti previsti, né basteranno a garantire il funzionamento della scuola, fortemente compromesso dai 150.000 tagli operati a partire dal 2008.
Il Coordinamento dei Precari della Scuola di Napoli condanna e respinge con sdegno il tentativo ministeriale di nascondere sotto il tappeto di una propaganda bassa e paternalistica la rabbia di migliaia di docenti ingannati e diffamati, di Ata estromessi dal circuito del lavoro, di genitori e studenti che, a causa dell’accorpamento selvaggio delle classi, cominciano perfino ad essere respinti dalle scuole in cui volevano iscriversi (è noto quanto accaduto al “Kant” di Roma)!
Si sbandierano le assunzioni e intanto si ammassano gli studenti in classi superaffollate, con ricadute didattiche disastrose, violando sistematicamente le leggi sulla sicurezza e i diritti dei disabili; si ciancia di stabilizzazione e intanto, con la complicità dei sindacati, proni a questa politica dissennata, si stroncano i diritti elementari degli insegnanti, imponendo contratti in deroga che contemplano la rinuncia all’anzianità di servizio maturata; si millanta il rispetto del diritto al lavoro e intanto si aumentano i privilegi dei professori di religione, i soli a non risentire della crisi; si promettono investimenti e intanto si estorcono ai contribuenti onesti soldi che vengono incostituzionalmente versati nelle casse delle scuole private e confessionali!
I precari della scuola, ridotti dai tagli a un avvilente cannibalismo professionale e spesso costretti a scelte esistenziali dolorose, non resteranno inerti di fronte a questa subdola e fuorviante manipolazione dei dati e delle informazioni, ma reagiranno con la civile durezza che connota da ormai tre anni la loro lotta, per riassegnare alla scuola il suo ruolo-chiave nello sviluppo economico e nella tenuta etica, civica e culturale del paese.
Coordinamento Precari Scuola Napoli
Coordinamento Precari Scuola Roma
Coordinamento Precari Scuola Palermo
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