Prc Terni: Investire sulla raccolta differenziata porta a porta
TERNI - Dopo anni di inefficienze nella gestione della raccolta differenziata nel Comune di Terni, ancora ben al di sotto della media regionale, l'ASM di Terni avvia la dubbia sperimentazione delle isole ecologiche IES. Il fatto stesso che la realizzazione dell'isola ecologica abbia preceduto le iniziative di formazione e di partecipazione della cittadinanza la dice lunga sulle modalità con le quali si è pervenuti a questa soluzione: non si è riusciti in 4 anni a mettere a regime la raccolta “porta a porta” e adesso si vorrebbe addirittura che i cittadini usassero di punto in bianco il badge.
Un quadro di grave assenza di programmazione e di generale confusione, che si va a sommare a quella che è stata la mancanza di formazione ed informazione costante e mirata verso i cittadini italiani, come verso i pochi stranieri che non hanno inoltre la possibilità di leggere e comprendere in toto la lingua italiana.
C’è il rischio che tale scelta, oltre a preludere al ridimensionamento del “porta a porta” per mere ragioni di risparmio in favore delle società vincitrici della gara d'ambito per la raccolta dei rifiuti, determini la trasformazione delle isole in mini discariche, acuendo i fattori di degrado (costantemente riscontrati nel centro storico ed in diverse vie semi-centrali e periferiche), mentre nel resto del territorio continuano ad esser presenti i maxi contenitori per l'indifferenziato, il cui superamento attraverso l'estensione del sistema porta a porta costituirebbe invece la sola efficace soluzione per l'innalzamento dei livelli di raccolta differenziata.
Mentre si sovrappongono sistemi e strategie in contrasto tra di loro, con conseguente dispersione di risorse pubbliche, continuano a pesare sulle casse delle amministrazioni e sull'ambiente della conca ternana i flussi di rifiuti indifferenziati destinati alla discarica di Le Crete ad Orvieto, con gravi ricadute sull’inquinamento dei suoli, delle falde acquifere e sulla salute delle persone, considerando inoltre gli altissimi costi del trasporto della frazione indifferenziata (su gomma tramite camion) da Terni ad Orvieto; un fenomeno che va poi ad incidere, ovviamente, sulla percentuale netta della raccolta differenziata. Il tutto in attesa che si compia l'inversione di rotta decisa dal Comune di Terni rispetto alla produzione di CSS a Maratta Bassa, vera pietra tombale su ogni ipotesi di attuazione della strategia “Rifiuti Zero”, non a caso sparita dai pensieri e dagli impegni dell'attuale Giunta Di Girolamo.
La mancanza di una sana ed intelligente gestione dei rifiuti riguarda buona parte del territorio nazionale; ed è un qualcosa che, tra l’altro, riguarderà tutti i cittadini italiani, che - tanto per cambiare - ne faranno le spese, non solo da un punto di vista salutare: il tribunale del Lussemburgo ha infatti condannato l’Italia a sanzioni per inadempienza alle direttive comunitarie sui rifiuti. Oltre a una somma forfettaria di 40 milioni di euro, l’Italia dovrà pagare una penalità di 42,8 milioni di euro per ogni semestre di ritardo nell’attuazione delle misure necessarie. Sette anni fa la Corte aveva dichiarato che l’Italia era venuta meno “in modo generale e persistente agli obblighi relativi alla gestione dei rifiuti stabiliti dalle direttive relative ai rifiuti, ai rifiuti pericolosi e alle discariche di rifiuti”.
Abbiamo assistito negli ultimi 4-5 anni, relativamente alla conca ternana, alla partenza di sporadici e sperimentali progetti, regolamentati differentemente tra di loro, mai decollati e sui quali mai s’è seriamente e propedeuticamente investito: come Partito della Rifondazione Comunista di Terni, siamo della razionale opinione che occorra necessariamente e decisamente investire su una sola pratica di conferimento dei rifiuti relativamente alla raccolta differenziata, previa concreta informazione e chiara nelle regole: la raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta, applicata sull’intero territorio comunale.
Auspichiamo che il progetto delle isole ecologiche interrate sia finalizzato all'ottenimento degli sconti in bolletta per i cittadini già tartassati dal sistema di imposte comunali, e non alla cancellazione del “porta a porta”, che a nostro avviso deve rimanere lo strumento principale su cui investire seriamente: il tutto al fine di mettere, seppur in un clamoroso ritardo, a regime tutto il sistema sull’intero suolo comunale, nell’ottica di investire su un moderno ed efficace impianto di trattamento e di selezione meccanico biologico (TMB) dei rifiuti indifferenziati per il massimo recupero del materiale e su di un Polo del Riciclo e del Riuso che permetterebbe di rinunciare a qualsiasi forma di incenerimento, creando variegate possibilità di investimenti imprenditoriali, dando vita a numerosi posti di lavoro, nel rispetto dalla salute dei cittadini e dell’ambiente. Terni ha bisogno di investire intelligentemente anche e soprattutto su questo fronte, al fine di ritagliarsi un futuro roseo e fiorente, per la longevità e la serenità della cittadinanza tutta.
Commissione Ambiente Prc Terni
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