IL PRANZO DI NATALE COSTA SEMPRE DI PIU'
Siamo ormai alle porte delle festività di fine anno e le famiglie, oltre alla corsa per gli ultimi regali, iniziano a preparare i menu delle feste. Anche quest’anno si farà particolare attenzione al risparmio, nonché ad evitare sprechi inutili e dannosi.
Dall’indagine effettuata dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori è emerso che la maggior parte degli italiani trascorrerà la cena della Vigilia di Natale presso la propria abitazione o in quella di parenti e amici (all’interno o fuori la propria regione), circa il 32,3% prenoterà almeno uno tra il pranzo di Natale e la vigilia di Capodanno fuori casa, presso un ristorante o un locale adibito all’organizzazione di eventi. In crescita anche la tendenza a ordinare, a casa, piatti pronti presso servizi di catering e ristorazione (perché no, unendo necessità e solidarietà rivolgendosi a cooperative sociali che portano avanti progetti solidali e di inclusione).
Protagonisti indiscussi dei festeggiamenti saranno i piatti della tradizione, dalle ricette classiche alle immancabili rivisitazioni. Come di consueto l’O.N.F. - Osservatorio Nazionale Federconsumatori - ha monitorato i costi che le famiglie sosterranno per organizzare le cene della Vigilia di Natale e di Capodanno, prendendo in considerazione due tipologie di menu, una standard e una più economica, per la cena del 24 dicembre e per quella di Capodanno.
La spesa media per il menu “classico” della cena di Natale (Tab.1.1) sarà di 44,35 euro a persona, con un incremento del +6% rispetto allo scorso anno, mentre per il menu low cost (Tab.1.2) la cifra si attesterà a quota 25,81 euro a persona (circa il 42% in meno rispetto al menu classico), con un aumento del +7% rispetto al 2023.
Per quanto riguarda invece il cenone di Capodanno, il menu classico (Tab.2.1) costerà 56,70 euro a persona (+9% rispetto al 2023). L’opzione più economica, invece, implicherà una spesa inferiore del 43% rispetto al menu classico, con una spesa di 32,06 euro a testa (comunque in crescita del +4% rispetto al 2023).
Gli aumenti più significativi riguardano il pesce, la frutta e i dolci. I rincari incideranno anche sulla composizione del menu, che in molti rivedranno alla luce del budget ridotto.
Per risparmiare su tali costi si consiglia di approfittare delle numerose occasioni e promozioni proposte in questi giorni dagli esercizi commerciali e di rivolgersi ai punti di vendita diretta, dove è possibile acquistare prodotti di qualità ad un prezzo più accessibile. Aumenta anche il ricorso a prodotti surgelati (il cui costo è comunque in crescita), visti i costi elevati dei prodotti ittici.
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