CITTA' DI CASTELLO - “E’ stato un incontro sereno e costruttivo in cui sono tate esaminate cause del fenomeno, che metodologie d’intervento e soluzioni operative che saranno attivate nel breve/medio periodo per ovviare all’attuale stato dele cose”. Così il sindaco Luciano Bacchetta e l’assessore alle politiche ambientali Luca Secondi tracciano un sintetico bilancio dell’incoro avuto con i cittadini di Trestina rispetto alle “problematiche connesse all’inquinamento da sostanze organo/alogenate dei pozzi privati” cui hanno portato il lo supporto informativo chiarificatore i tecnici di Arpa Umbria e Asl n. 1.

Nel dettaglio sono state illustrate le disposizioni contenute nell’ordinanza sindacale emessa al riguardo  che vieta “l’uso delle acque captate da detti pozzi sia a consumo potabile che irriguo per la produzione di alimenti” proibendo pure “escavazioni di nuovi pozze e perforazioni nel sottosuolo”. Contestualmente s’incarica sia l’Asl n.1 “di monitorare specificatamente e con adeguata periodicità le acque emanate dai pozzi pubblici a uso idropotabile presenti nell’area, dando le eventuali direttive del caso al soggetto gestore dl servizio idrico integrato” che ATI 1 e Umbra Acque di “attivare, ciascuno per le sue competenze,le mi-sure inerenti il “Piano delle Aree di Salvaguardia” in modo da evitare il rischio  che gli inquinamenti posano raggiungere con maggiori concentrazioni le aree di salvaguardia e di richiamo dei pozzi pubblici” garantendo contestualmente “l’approvvigionamento idropotabile ad eventuali abitazioni no servite da pubblico acquedotto”. Infine è richiesto ad Arpa Umbria di “predisporre e attuare un piano di monitoraggio periodico al fine di tenere sotto controllo la situazione in atto, determinando, dunque eventuali adeguamenti e modifiche alla presente ordinanza”.

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