“Chiarire l'operato del cda di Umbra acque spa e degli Ati 1 e 2 nei confronti degli oltre 5mila proprietari di pozzi privati che già qualche mese fa avevano dovuto subire un'iniqua richiesta retroattiva di pagamento, solo ultimamente annullata dal gestore con tante scuse grazie al nostro impegno”. Lo chiede, attraverso una interrogazione alla Giunta regionale, il capogruppo della Lega Nord, Gianluca Cirignoni che ricorda come “recentemente i proprietari dei pozzi, per la maggior parte residenti in Altotevere, hanno ricevuto una lettera di Umbra acque con cui vengono informati oltre che dell'annullamento della 'bolletta pazza' da 176 euro anche dell'aumento della tariffa di depurazione e fognatura a seguito delle decisioni prese 8 mesi fa all'unanimità dall'assemblea unica degli Ati1 e 2 con cui, facendo rientrare dalla finestra quanto era stato fatto uscire a furor di popolo dalla porta, si inserisce nella nuova tariffa l'odiata quota fissa”.

 

“Con la stessa missiva - scrive l'esponente leghista nel suo atto ispettivo - il gestore invita inoltre i proprietari ad installare a proprie spese i contatori sui pozzi privati ed a compilare l'allegato contratto, per niente chiaro, informandoli genericamente dell'esistenza di responsabilità di natura penale connessa all'immissione abusiva in fogna di acque reflue. Nel corso di una partecipata assemblea da noi organizzata a Citerna – aggiunge Cirignoni -, comune dove esistono oltre 600 pozzi privati, si è palesata un'anomalia in quanto tutti i presenti hanno fatto notare di non aver ricevuto le bollette di Umbra acque spa relative ai primi otto mesi del 2012. A seguito di controlli da noi fatti sulle posizioni di alcuni dei proprietari di pozzi privati, consultando il sito ufficiale del gestore, abbiamo scoperto che, senza essere stati informati, le loro utenze attivate nel 2003 sono state chiuse, trasformandoli in abusivi”.

 

Il capogruppo regionale del Carroccio fa quindi sapere di aver “invitato gli oltre cento utenti ad inviare, per nostro tramite, un reclamo ufficiale al gestore chiedendo di conoscere perché non hanno ricevuto le bollette. Se il quadro di chiusura unilaterale delle utenze che si sta delineando fosse confermato – commenta Cirignoni -, ci troveremo di fronte ad un atto arrogante e vessatorio da parte di un gestore che avrebbe chiuso oltre 5mila posizioni senza informare gli interessati né per lettera, né durante gli incontri pubblici sul territorio, ultimo dei quali quello di Pistrino cui erano presenti come relatori il sindaco di Citerna, componente dell'Ati 1 e il presidente di Umbra acque spa, Menichetti. Pertanto – scrive nella sua interrogazione il consigliere regionale -, ricordando che i cittadini non sono sudditi, abbiamo chiesto all'assessore di fare chiarezza su una vicenda che, se confermata, dovrebbe portare all'annullamento dell'intero Consiglio di amministrazione di Umbra acque spa, che sembra aver preso di mira onesti cittadini che hanno sempre pagato le bollette, rei di aver costruito a proprie spese un pozzo per attingere acqua potabile ad uso domestico quando Umbra acque non esisteva e non esisteva l'acquedotto.

 

Per Cirignoni, in conclusione, “deve essere confermata la tariffazione forfettaria in corso da 10 anni per i pozzi privati, strutturata in base al numero dei componenti il nucleo familiare e al consumo medio di un cittadino, senza quote fisse di sorta”.

Condividi