Rivolgiamo un appello alla città di Perugia, nuovamente colpita da un episodio inquietante accaduto per le vie del centro storico, nei pressi della piazzetta della Sinagoga. Tale episodio rappresenta l’ennesimo segnale della deriva violenta e razzista che sta colpendo il nostro territorio. Un branco di sei italiani provoca, insulta e picchia due studenti cinesi di 24 e 28 anni iscritti all’ Università per Stranieri che erano di ritorno a casa a piedi nel week end. 
Le denunce ai responsabili dell’ordine pubblico non possono cadere nel vuoto, perciò rivolgiamo un appello al Sindaco, al Questore e al Prefetto  di Perugia, alle sue istituzioni e alla cittadinanza tutta.
Quanto successo per strada venerdì sera è vergognoso e violento. Esprimiamo la massima solidarietà e vicinanza alle vittime di un vile agguato, scatenato dal più becero razzismo, esprimiamo solidarietà alla loro numerosa comunità che da anni è parte integrante di un unico tessuto cittadino e sociale. 
La violenza fisica e verbale, alla cieca, oltretutto mossa da slogan e immaginari razzisti, non deve essere solo condannata ma deve farci interrogare sui suoi responsabili e le sue cause.  
Uno studente, un giovane, di un altro paese che sceglie la nostra città e regione per studiare e realizzarsi, esce con gli amici e finisce in ospedale; aggredito da sei vigliacchi, sei razzisti che dagli  insulti e le minacce sono passati alle mani come ormai tristemente sempre più spesso avviene in disparate occasioni.
 I ragazzi non hanno riportato gravi ferite per fortuna, ma da “Macerata non è che l’inizio” ai blocchi sulle vie pubbliche, il segnale razzista è preoccupante. Il silenzio dell’amministrazione comunale è chiaramente complice, il silenzio di chi d’altronde sta raccogliendo quello che semina, con le forme di repressione in nome del decoro pubblico o della sicurezza, i messaggi di odio esplicitamente fascisti di stretti collaboratori del sindaco. È inaccettabile il continuo silenzio sui numerosi fatti di cronaca delle istituzioni pubbliche cui per prime si chiederebbe di fare da argine a certi messaggi che possono portare a conseguenze inaccettabili come quelle degli ultimi tempi. Chiediamo ai rettori degli atenei, al Sindaco, alle istituzioni e alla cittadinanza tutta di prendere le distanze dai reiterati episodi di violenza che proliferano in città, dove esistono eventi culturali prestigiosi, due università, un costante incrocio di mondi e dove si è sempre distinta la vocazione internazionale e aperta, che rigetta ogni fascismo e ogni razzismo e combatte la violenza che ne scaturisce. Per non lasciare la nostra città in preda alla crescente guerra fra poveri e guerra allo straniero e al diverso, occorre mobilitarsi e richiedere l’unione di tutte le azioni per lo scioglimento e sradicamento di ogni covo di odio, prevaricazione e violenza. Rilanciamo alla cittadinanza tutta l’invito a mobilitarsi, a non lasciare sole le vittime, pretendiamo dalle istituzioni pubbliche atti seri e precisi di responsabilità!
Perché il silenzio è complice, perché è nell’indifferenza che si annida l’odio perché, che piaccia o meno, “per quanto voi vi credete assolti siete per sempre coinvolti”.

POTERE AL POPOLO - PERUGIA

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