PERUGIA - Con interventi articolati lungo quattro assi (ricerca e innovazione, ambiente, energia ed aree urbane) e, al suo sesto anno di operatività, entrato ormai a pieno regime, il Programma Operativo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2007-2013 sarà - venerdì prossimo, a Perugia, nella Chiesa di San Bevignate - al centro della tradizionale riunione annuale del Comitato di Sorveglianza, incaricato di valutarne lo stato di attuazione e le prossime previsioni di spesa, con lo sguardo puntato sulle prospettive della nuova fase di programmazione 2014-2020.

Con una dotazione finanziaria di oltre 348 milioni di euro di risorse pubbliche, il 46 per cento destinate ad innovazione e ricerca, il 15 per cento all'ambiente e altrettanto all'energia, il 21 per cento alla voce “accessibilità ed aree urbane”, il 3 per cento all'assistenza tecnica, il Por-Fesr sta rispettando in Umbria - riferisce una nota della Regione - gli impegni programmatici di spesa previsti: al 30 aprile 2011, risultano impegnati 157,71 milioni di euro di contributo pubblico, pari al 45 per cento delle risorse totali, in grado di attivare (per 2000 progetti finanziati) un investimento complessivo di 422,58 milioni, concentrati prevalentemente sull'asse 1, nei settori di ricerca e sviluppo, trasferimento di tecnologie e innovazione.

I pagamenti assommano finora a 102,33 milioni di euro. Ad oggi - prosegue la nota - le risorse (per il 61 per cento concentrate, come si è detto, sugli interventi nel settore dell'innovazione e dell'energia) risultano quasi tutte “allocate”: le procedure attivate hanno messo a disposizione dei potenziali beneficiari oltre 308 milioni di euro, pari all'89 per cento del contributo pubblico complessivamente programmato per il 2007-2013.

Tutte le 23 attivita' di cui si compone il programma - si sottolinea ancora - sono in fase di realizzazione, permettendo alla Regione, nonostante la crisi, di rendicontare alla Commissione Europea e al Governo una quota, che ha consentito di evitare (a causa della regola del “disimpegno” delle risorse) la perdita dei finanziamenti comunitari.

La strategia che ispira il programma è basata essenzialmente sul potenziamento della competitività del territorio, facendo soprattutto leva sulla diffusione dell'innovazione e della conoscenza, sulla “ottimizzazione” della gestione energetica (con una particolare attenzione all'efficienza energetica ed alla produzione di energia da fonti rinnovabili), il miglioramento della qualità dell'ambiente, il rafforzamento delle “reti materiali” e la valorizzazione delle aree urbane.
 

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