PERUGIA - «Sorprende che nel potenziamento dell’organico dell’Agenzia regionale per le politiche attive del lavoro (ARPAL) il vice Presidente Fabio Paparelli abbia dimenticato ancora una volta la Valnerina».

Lo afferma Gino Emili, consigliere provinciale e vice sindaco di Cascia dopo aver letto le dichiarazioni del vice presidente della regione Umbria con delega al lavoro Fabio Paparelli sul potenziamento dell’ARPAL che, al fine di rispondere meglio alle esigenze dei disoccupati e delle imprese umbre, punta a rafforzare il personale dei Centri per l’Impiego ampliando l’organico con nuove assunzioni a tempo determinato destinate alle sedi di Perugia, Terni e Città di Castello.

Nessun riferimento, invece, agli sportelli del lavoro della Valnerina che prima del sisma erano attivi a Norcia e a Cascia e che, a distanza di oltre due anni dal sisma, non sono tornati ancora a pieno regime, anzi l’attività è garantita nella sola sede di Norcia per sole due volte a settimana.

Come è noto, prima del sisma, quando le politiche del lavoro erano in capo alla Provincia di Perugia, gli operatori erano tre - due a Norcia e uno a Cascia -   e garantivano l’apertura dei due sportelli in tutti i giorni lavorativi svolgendo anche i servizi legati alla legge 68/99 ossia l’assistenza ai disabili per le problematiche legate al lavoro.

Con il passaggio delle politiche del lavoro alla Regione Umbria, l’apertura da tempo viene garantita solo nella sede di Norcia e per due giorni a settimana creando inevitabilmente disagi agli utenti che provengono anche dai comuni dell’Alta Valnerina come Monteleone di Spoleto, Poggiodomo  o Preci. Più volte è stato richiesto un potenziamento del servizio nella consapevolezza che solo garantendo servizi di qualità si può aiutare il territorio ad evitare lo spopolamento e la comunità a ritrovare normalità, coesione e opportunità di lavoro.

«Spiace che il territorio della Valnerina, ancora in grande difficoltà per le conseguenze del sisma del 2016, non venga preso minimamente in considerazione nelle politiche dell’ARPAL e venga privato di servizi importanti in materia di attività formative e di lavoro. Auspico, pertanto – conclude Gino Emili – che nel percorso di completamento dell’assetto organizzativo dell’ARPAL Umbria vengano tenute presenti anche le esigenze della Valnerina e gli sportelli del lavoro possano tornare operativi a pieno regime dal momento che le realtà locali sono pronte a collaborare per superare eventuali difficoltà logistiche e/o organizzative».

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