di Alfonso Gianni 

Sintomatici due casi, anche se diversi tra loro soprattutto per le conseguenze di chi ne è vittima. Christian Raimo, professore romano di scuola media superiore, già candidato nelle liste di AVS, alla festa nazionale del suo partito esprime un giudizio pesante sul ministro Valditara. Quindi fuori da una sede scolastica in cui esercita la sua professione. Viene sospeso dal lavoro per tre mesi con lo stipendio dimezzato. Maurizio Landini, segeretario generale della Cgil, in una manifestazione del suo sindacato a Milano, dice che ci vorreebbe una rivolta sociale contro i provvedimenti del governo. A parte che il termine rivolta non significa insurrezione, la frase viene messa sottoaccusa dagli esponenti del governo fino alla Presidente del Consiglio che si interrogano retoricamente se non ci siano gli estremi per un reato penale. Solidarietà piena e aiuto concreto, se serve, a Raimo, condivisione piena delle parole di Landini. Ma soprattutto un invito a svegliarci da uin certo torpore. Per quanto patetici e ridicoli (Salvini in testa) ci appaiano i ministri di questo governo, non sono perciò meno pericolosi nel mettere sotto i piedi lo Stato di diritto e costruire un modello fascisteggiante. E sono proprio gli stupidi i più utili a un simile disegno. Per questo non buttiamola in ridere. O almeno non solo.

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