di Elio Clero Bertoldi
PERUGIA -  Dai Malatesta, signori di Rimini, ai Malaspina rettori di Carrara. Ai primi, oltre al superamento del turno nei play off, grazie ad Agostino di Duccio con la fresca di restauro Porta San Pietro, abbiamo sottratto almeno un pizzico di bellezza del Tempio Malatestiano di Giovanni Battista Alberti; ai secondi ci basterebbe superarli nella corsa dei play off: di arte e di storia ne abbiamo più di loro... 
Il motto la città di Carrara (il cui nome deriva dal latino ad indicare le cave di marmo, di cui nel Rinascimento faceva uso l'immenso Michelangelo Buonarroti) recita "Fortitudo nostra in rotā", pertanto Formisano ed i suoi dovrebbero provvedere a "bucare" la ruota con qualche buon gol (che, purtroppo, nelle partite dei biancorossi, non risulta fattore molto sfruttato). 
A parte gli scherzi non sarà facile frantumare le pietre carraresi, avversario uscito dal ballottaggio di stamane (gli altri accoppiamenti dicono: Atalanta U23-Catania, Taranto-Vicenza, Triestina-Benevento, Juventus NG-Casertana), squadra che ha conquistato il terzo posto in classifica e che in campionato ha pareggiato al Curi, all'andata (1-1 con gol di Capello per gli apuani e di Matos per i colori umbri) e vinto al ritorno (la firma sul successo la vergò Finotto). 
Sulla panca carrarina siede Antonio Calabro che pare abbia già in tasca il prolungamento per un anno, con la promessa, se la squadra ottenesse la B, di un ingaggio fino al giugno 2027. 

 

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