Il Piano rifiuti dell'Umbria? Colpa della incapacità della sinistra.
“La risposta piccata e sconclusionata del consigliere del Partito democratico, Michele Bettarelli, lascia intendere che abbiamo colto nel segno rilevando come sia stata la stessa Sogepu, società partecipata del Comune di Città di Castello, a manifestare la necessità di ampliamento della discarica di Belladanza”. È quanto dichiarano i consiglieri regionali della Lega Valerio Mancini (presidente Seconda commissione) e Manuela Puletti.
“Il nervosismo del consigliere Bettarelli – spiegano Mancini e Puletti - si palesa in un comunicato stampa di risposta al nostro intervento dove parla di tutto tranne che dell'argomento oggetto di confronto. Con piroette e tripli salti mortali si passa senza logica alcuna dalla sanità alle elezioni amministrative di Città di Castello, dai vaccini all'inceneritore di Terni, dalla mostra di Raffaello alle liste di attesa. Quello che manca nella replica del rappresentante del Pd sono le risposte che i cittadini umbri chiedono al suo partito dal 2014, cioè dall'anno in cui in Umbria manca un vero Piano rifiuti. Così come nella risposta non si fa alcun riferimento al fatto che la nostra regione, se oggi necessita di interventi specifici sul tema dei rifiuti, è perché negli ultimi anni le giunte di sinistra hanno miseramente fallito nel raggiungere i livelli di raccolta differenziata individuati dall'Unione Europea”.
“Imbarazzante – proseguono Mancini e Puletti - anche il tentativo di addossare alla Lega l'esistenza del termovalorizzatore di Terni, impianto che tutti sanno appartenere alla volontà diretta della sinistra. Infine, sul tema della sanità non ci sarebbe nemmeno da replicare, considerata la superficialità con cui vengono sollevate le varie tematiche. Ricordiamo al consigliere Bettarelli che il problema delle liste d'attesa nella sanità è un problema annoso a cui il Pd in Umbria non ha mai saputo offrire risposte concrete. Mentre se vuole parlare della gestione della pandemia allora lo invitiamo a verificare cosa accade nelle regioni governate dal Pd, come Toscana e Lazio, passate in zona gialla, dove si denunciano tracciamenti saltati, reparti ospedalieri chiusi, assunzioni di personale medico e sanitario bloccate”.
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