Nella parte riservata al Question time della seduta di oggi dell’Assemblea legislativa, il capogruppo del M5S, Thomas De Luca ha presentato una interrogazione circa “Presupposte violazioni delle indicazioni contenute nel piano regionale dei rifiuti nell’avviso pubblico per la progettazione, realizzazione e gestione dell’impianto di incenerimento”.

Illustrando il suo atto ispettivo, De Luca ha chiesto all’assessore Roberto Morroni “se e come la Giunta regionale intende far fronte alle significative conseguenze delle decisioni di Auri che, contravvenendo a quanto deliberato dal Consiglio regionale, ha deliberatamente posticipato di 20 mesi l’entrata nella fase ‘a regime’ del Piano regionale di gestione integrata dei rifiuti, con la conseguente necessità, entro i prossimi 5 anni, di un ulteriore ampliamento delle volumetrie delle discariche umbre o dell’individuazione di una nuova discarica. Alla luce dei cambiamenti sostanziali apportati da Auri, chiediamo se si ritenga necessario aggiornare formalmente il Piano dei rifiuti prima di procedere con qualsiasi altro adempimento, facendo piena luce e attuando massima trasparenza sui costi dell’impianto di incenerimento e le relative tariffe di conferimento che nell’attuale Piano regionale dei rifiuti sono ampiamente e clamorosamente sottostimate inducendo ingannevolmente a pensare che possano apportare un risparmio per la collettività. Auri lo scorso 19 luglio ha pubblicato l’avviso pubblico per la sollecitazione di proposte a iniziativa privata per la ‘concessione per la progettazione, realizzazione e gestione dell’impianto di trattamento e recupero energetico, previsto dal Piano rifiuti della Regione Umbria’. Lo ha fatto a soli tre giorni dalla scadenza degli organi elettivi dell’Auri ed è stato pubblicato con notevole ritardo, quattro mesi e mezzo dopo il termine ultimo previsto dal Piano. In maniera unilaterale Auri ha deliberatamente posticipato di 20 mesi la data di avvio dell’impianto di incenerimento e quindi l’entrata nella fase a regime. In questo modo viene disattesa ogni previsione sulla capacità residua delle discariche, avendo come conseguenza la necessità, entro i prossimi 5 anni, di un ulteriore ampliamento delle volumetrie delle discariche umbre o all’individuazione di una nuova discarica che dovrà accogliere le circa 60 mila tonnellate di rifiuti tra ceneri e scorie prodotte dall’impianto di incenerimento a cui vanno aggiunti i flussi non inceneribili. La scellerata scelta di chiudere il ciclo dei rifiuti tramite incenerimento impedisce ad oggi di portare avanti una politica innovativa basata sull’aumento della raccolta differenziata con investimenti importanti su impianti di recupero di materia e riciclo che rappresentano ad oggi l’unica concreta soluzione per abbattere nel più breve tempo possibile i conferimenti in discarica ed escludere il collasso del sistema”.

L’assessore Morroni ha risposto che “il sistema nel suo complesso regge. Non c’è alcuna contravvenzione a quanto deliberato dall’Assemblea legislativa e la Giunta non ha alcuna intenzione di aggiornare il piano rifiuti. Auri ha dato regolare e completa attuazione al piano. E, in base al nuovo codice degli appalti, Auri ha pubblicato un avviso pubblico per la sollecitazione di proposte di iniziativa privata. Sulla base del vecchio codice il soggetto interessato avrebbe dovuto presentare solo un progetto preliminare, ora con il nuovo codice l’operatore economico deve presentare il progetto di fattibilità, la bozza di convenzione, il piano economico finanziario e una relazione esplicativa delle caratteristiche di tutti i servizi. Non si tratta di deliberato ritardo ma di un semplice slittamento per il dovuto adeguamento alle nuove norme sui contratti pubblici. Questo ha portato ad uno scostamento dalla tabella di marcia che non pregiudica la buona riuscita del piano e non determina l’ampliamento delle discariche esistenti o l’apertura di nuove discariche. Questa amministrazione ha chiuso 3 discariche e ha messo in sicurezza il sistema regionale di smaltimento per un periodo sufficientemente lungo, anche se si dovesse registrare un esaurimento della capacità delle 3 discariche anticipato rispetto al 2035. Certo, per evitare nuove discariche è necessario un nuovo impianto di incenerimento. E il nostro piano ha ricevuto l’assenso della Commissione europea. Non so se un fantomatico piano basato su fantasiose promesse di riduzione dei rifiuti avrebbe un giudizio altrettanto positivo. Sarebbe una presa in giro, come lo fu l’aggiornamento del piano 2015 che prevedeva di bruciare Css in cementifici di Gubbio per sopperire alla mancata attuazione del piano 2009 che prevedeva due inceneritori. Mancata attuazione che ha portato ad ampliare le discariche e al loro esaurimento. Non c’è necessità di ampliare discariche. Questa amministrazione non farà lo stesso errore dei precedenti: per chiudere il ciclo dei rifiuti c’è bisogno dell’inceneritore ma anche, in misura residuale, delle discariche. L'obiettivo europeo di smaltire meno del 10 per cento non può essere raggiunto senza inceneritore. Come già si fa nelle regioni del nord”.

Nella sua replica De Luca ha detto che “si sta negando la realtà. Con le nuove tempistiche ogni anno aumenteranno le tonnellate di rifiuti da conferire in discarica. Avete fatto il piano dei rifiuti senza fare i conti. Basta con la disinformazione. Questa Giunta ha ampliato incredibilmente le discariche umbre. Ci state portando all’emergenza rifiuti, ma noi lo risolveremo. La prima cosa che faremo è un nuovo piano rifiuti”. 

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