PERUGIA - Senza una seria verifica di come ha funzionato il vecchio piano, il Consiglio regionale ha approvato un nuovo piano regionale della qualità dell’aria. Un piano che, diversamente da come è stato chiamato, è senza alcuna qualità e senza provvedimenti utili a migliorare quell’aria che da quindici giorni ammorba le nostre città e i nostri polmoni.

Dopo il fallimento di quello del 2005, anche il nuovo piano sembra fatto per dovere d’ufficio, piuttosto che per tutelare la salute dei cittadini. Non sono previsti, infatti, provvedimenti particolari per migliorare la qualità dell’aria, la cui tutela è rinviata ad una legge che dovrebbe essere approvata nei prossimi dodici mesi.

Nella montagna di fogli del piano non è previsto alcun serio rimedio per fronteggiare l’inquinamento atmosferico: per le imprese nessun obbligo particolare di riduzione dell’inquinamento atmosferico, per il traffico è prevista una riduzione solo sulla carta che il Comune di Perugia ha già dichiarato di non poter rispettare.

Nonostante l’Organizzazione mondiale della sanità abbia dichiarato che lo smog è cancerogeno e lo abbia inserirlo tra le sostanze pericolose di classe 1 (la più elevata e pericolosa), nonostante che l’Umbria, e per essa lo Stato italiano, sia stata condannata dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea per la violazione dei limiti imposti per la qualità dell’aria per gli anni 2005 e 2006 (sentenza 19 dicembre 2012, C-68/11), l’Umbria continua a far finta di voler migliorare l’aria con una montagna di carta e senza alcun serio provvedimento. Intanto continuano i superamenti dei limiti di legge in tutte le principali città dell’Umbria senza che i Sindaci abbiano preso alcun provvedimento serio.

 

Urbano Barelli

Presidente di Italia Nostra di Perugia

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