Piano ambito rifiuti/ Prc, Idv e Sel su rinvio approvazione gestione integrata
TERNI - Il Consiglio comunale ha rinviato l'approvazione del Piano di ambito della gestione integrata dei rifiuti dell'ATI4.
Ci auguriamo che tale rinvio sia stato causato solo da motivazioni tecniche, in quanto la sua approvazione rappresenta un passaggio decisivo (essendo Terni il Comune con maggior peso all'interno dell'ATI) che sancisce una svolta epocale: nella Provincia di Terni il ciclo dei rifiuti urbani non si chiuderà più con l'incenerimento.
Questo auspicato esito non era affatto scontato fino a qualche mese fa.
A scongiurare che Terni fosse ancora legata a sistemi di gestione dei rifiuti obsoleti e dannosi per la salute, ha contribuito in maniera determinante, negli ultimi due anni, l'azione congiunta delle tre forze politiche PRC, IDV, SEL e di forze civiche e comitati cittadini, sia dentro le istituzioni, sia coinvolgendo la cittadinanza in una serie di iniziative, culminate con il successo della raccolta di firme per la petizione popolare contro il ritorno all'incenerimento e a favore di un polo del riuso e del riciclo.
Questo Piano d'Ambito scaturisce, quindi, dalla nostra volontà di non indietreggiare di fronte ad una battaglia anche culturale e dalla capacità, in primis del Sindaco di Terni, di ascoltare proposte diverse e vedere oltre, verso nuove prospettive.
La rivoluzione culturale (e gestionale...) tracciata dal nuovo Piano d'Ambito apre una seconda complessa fase che impone a tutti noi di continuare con più determinazione il lavoro politico fin qui svolto.
Occorre ora mettere in atto tutte quelle azioni che permetteranno di raggiungere gli obiettivi previsti dal Piano e la nostra attenzione sarà massima sugli evidenti passaggi critici che ci attendono: effettivo decollo, finora mai realmente avvenuto, di una raccolta differenziata porta a porta in grado di raggiungere e superare la soglia del 65% prevista dal Piano; attivazione di metodologie “pulite” volte alla chiusura del ciclo, con percentuali di scarto minime, come per esempio impianti di Trattamento Meccanico Biologico. Da una parte si scongiurerebbe la scelta di affidarsi al velenoso incenerimento dei rifiuti nei cementifici; dall’altra si avrebbe l’intelligente possibilità di attingere ad una tecnologia che dalla frazione indifferenziata recupera ulteriori parti di plastica, organico, vetro, carta, etc, riducendo al massimo il fabbisogno di discarica.
Senza dimenticare l'attuazione di reali misure mirate alla primaria riduzione alla fonte della produzione di rifiuti.
L'avere tolto ai tanti fattori inquinanti presenti nel nostro territorio la bocca che bruciava i rifiuti solidi urbani non è un fatto da poco, ma il tema della sostenibilità ambientale e della sua compatibilità col sistema economico resta.
Fra poche settimane è prevista la riattivazione dell'impianto Terni Ena di Maratta, pesante eredità delle sciagurate scelte del passato, che ha l’autorizzazione per bruciare gli scarti di lavorazione delle cartiere (e non, va sottolineato ancora una volta, rifiuti urbani).
Ricordando che tale inceneritore riapre dopo circa due anni di adeguamenti tecnici, si tratta, comunque, di un ulteriore fattore inquinante che va ad aggiungersi agli altri già presenti sul nostro territorio (industrie, traffico, riscaldamento…ovvero eccesso di polveri sottili, ozono, etc.) che, per caratteristiche geomorfologiche, soffre più di altri questa problematica.
Riteniamo che nessun tipo di rifiuto (fosse anche quello 'speciale', ossia prodotto dalle industrie e perciò fuori dalla regolamentazione del Piano) debba essere bruciato: la tecnologia ha ormai ampiamente dimostrato che strade alternative, più efficaci e meno dannose per l'uomo e l'ambiente esistono. La realizzazione del Polo del Riuso e del riciclo da noi più volte richiesto e di cui il Biodigestore di Nera Montoro deve rappresentare solo il primo tassello, potrebbe favorire la 'riconversione' ecologica anche di altre aziende, compresa Terni Ena che, ne siamo certi, in nuovi contesti culturali e politici non avrebbe difficoltà ad intraprendere strade ambientalmente innovative.
Occorre, quindi, creare tali contesti. Occorre che ciascun soggetto, istituzionale e privato, faccia la propria parte: dal controllo delle emissioni in atmosfera (e non solo), ad uno studio puntuale sulla capacità complessiva di assorbimento degli agenti inquinanti da parte della conca ternana, alla creazione di un Polo della Riconversione Ecologica.
E occorre, quindi, che a Terni abbia finalmente inizio una reale, efficace ed ambientalmente sostenibile politica di gestione del ciclo dei rifiuti, urbani o speciali che essi siano, abbandonando definitivamente la strada dell'incenerimento.
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