IL PERUGINO. Storia di un monumento
Sarà presentato a Perugia, Sala della Vaccara, mercoledì 7 dicembre ore 18,30, il volume “Pietro Vannucci. Una storia di provincia” (ali&no editrice) di Antonietta Petetti, nell’ambito della presentazione alla città del Mecenate che ha sostenuto il progetto Art bonus Perugia per il restauro del monumento al Perugino ai Giardini Carducci.
Intervengono: il Sindaco di Perugia Andrea Romizi, l’Assessore alla Cultura Leonardo Varasano, Diva International (Mecenate del restauro), Antonietta Petetti (autrice del libro), Primo Tenca (Società Operaia per il Mutuo Soccorso Perugia), Maria Rita Silvestrelli (storica dell’arte) e Francesca Silvestri (ali&no editrice).
A cento anni dall’edificazione del monumento a Pietro Vannucci e in vista del cinquecentenario di celebrazioni dalla morte dell’artista, esce questo volume che non intende essere né una biografia, né una rassegna della sua smisurata produzione artistica, ma una rilettura, basata su documenti d’epoca e accurata ricerca delle fonti, di alcuni momenti della sua parabola esistenziale e, in particolare, alla travagliata e per molti sconosciuta vicenda – segnata da accese discussioni e colpi di scena – che portò nel settembre 1923 all’inaugurazione a Perugia del "Monumento a Pietro Perugino" collocato ai Giardini Carducci.
Il libro. Da questo libro emergono tutte le speranze e i conflitti di una piccola città di provincia che, nella seconda metà dell’Ottocento, ambiva a conquistare un posto tra le altre capitali del nuovo Regno unito. In questo progetto - preparato da tempo dalle voci di eruditi come Lione Pascoli, Annibale Mariotti, Baldassarre Orsini e tanti altri - la figura del grande artista, Perugino di nome ma non di fatto, era destinata a diventare l’emblema di quella ricchezza culturale della città troppo a lungo oscurata dalla fama delle vicine Roma e Firenze. Analogamente, la rilettura di tre opere di Pietro Vannucci diventa il racconto di alcune delle principali innovazioni della cultura rinascimentale e insieme dei fermenti e delle tensioni che agitavano la società a cavallo tra Quattrocento e Cinquecento. Tutte trasformazioni che il Perugino seppe mirabilmente cogliere e interpretare con la sua pittura, per poi esserne suo malgrado travolto e spinto ai margini.
Antonietta Petetti, perugina di adozione e sociologa di formazione, è autrice di articoli sui temi dell’orientamento al lavoro e della valorizzazione delle donne nelle organizzazioni lavorative, argomenti al centro della sua attività professionale di consulente e successivamente di funzionario della pubblica amministrazione. Negli ultimi anni si interessa di scrittura autobiografica e memoria delle comunità ed è co-curatrice del testo “Nelle mie montagne che cambiano ogni giorno. Autobiografia di comunità dell’Alto Nera”, risultato del laboratorio di scrittura autobiografica nei paesi del sisma 2016 realizzato all’interno del progetto “Scrivere per ricostruire”.
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