PERUGIA – Fumata che più nera non si può stamani in Confindustria a Perugia: l’incontro fra la delegazione Neslè, guidata da Gianluigi Toglia, con la Rsu e i sindacati non ha sciolto le questioni che erano in ballo: confermata da parte dell’azienda la linea dura, quella che comprende i 364 esuberi e, salvo assai improbabili imprevisti, la palla passa quindi al Mise, dove il 27 settembre, con i lavoratori che verranno chiamati alla mobilitazione, riprenderà il match fra le parti, questa volta presenti anche le istituzioni locali, ovvero Regione e Comune di Perugia. La tensione si è fatta ormai palpabile e al ministero non voleranno certo baci.

Questo perché nessun passo in avanti è stato fatto rispetto a come le parti si erano lasciate al termine dell’incontro del luglio scorso, allorché si toccò il punto di maggiore crisi per quanto riguarda le relazioni sindacali all’interno dello stabilimento di San Sisto e le prospettive riguardo il futuro di quella che, nonostante il continuo depotenziamento degli ultimi anni, resta pur sempre la maggiore azienda industriale del capoluogo umbro, si fanno sempre più scure.

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