Dopo più di un anno di trattative avvenute a Roma, Milano e a Perugia tra RSU Perugina e Nestlè, sulla verifica dell’accordo del 2016 in scadenza tra pochi mesi, è stata siglata una nuova intesa sindacale.
In questo periodo l’azienda ha sempre sostenuto la piena applicazione dell’accordo sottoscritto: cessione di marchi, investimenti in pubblicità, marketing e ammodernamento tecnologico.
Come conseguenza logica, secondo l’azienda, sono risultate molte ore di lavoro in eccesso e quindi necessaria l’individuazione di 364 persone in esubero.
Il sindacato, invece, ha sempre sostenuto la validità dell’accordo e il non rispetto da parte dell’azienda.
La nuova intesa raggiunta recepisce in pieno le proposte dell’azienda: secondo varie modalità circa 200 persone dovranno uscire dalla Perugina e 150 operai fissi passare a part time. Il fatto nuovo ottenuto sono stati gli incentivi un poco più robusti di quelli previsti all’inizio per ciascuna opzione.
La Sinistra per Perugia, in tutti questi mesi, ha sostenuto che il problema della Perugina fosse più profondo che la pura gestione degli esuberi, come si è limitato a fare il sindacato.
Infatti siamo ancora convinti che sia stato uno sbaglio strategico e fatale per le sorti future della Perugina che sia stato accettato, di fatto, un ruolo marginale per lo stabilimento di Perugia nell’ambito del gruppo Nestlè.
Insieme a tutta la cittadinanza, alle istituzioni e ai partiti andava, invece, costruito un vasto movimento di lotta, specialmente nella curva alta di produzione, per contrastare la linea industriale della Nestlè che ha puntato al ridimensionamento produttivo e occupazionale, al solo scopo di un utile maggiore.
Era necessario, invece, un piano di sviluppo basato su corposi investimenti produttivi e nuovi macchinari in grado di far funzionare in pieno i reparti di
S. Sisto.
Purtroppo quasi tutti gli attori in campo si sono limitati ad una solidarietà formale verso gli operai, senza nessuna conseguenza pratica. Inoltre il dato negativo che ha condizionato l’azione politica è stato che le forze politiche, le Istituzioni e il sindacato sono risultate del tutto inadeguate ad affrontare la drammaticità delle proposte Nestlè. I suoi dirigenti, intanto, negavano che in futuro ci sarebbero state per i lavoratori situazioni di incertezza e precarietà: anzi si affannavano a dichiarare solenni impegni di sviluppo per la Perugina.
Pensiamo che non sia stato di nessuna utilità l’atteggiamento dei sindacati risultato ostile ad ogni vero confronto esterno, ma unito nel respingere ogni opinione e proposta contraria formulata da varie parti.
Noi condividiamo, con moltissimi lavoratori e cittadini, il giudizio che la responsabilità primaria dell’accordo sottoscritto, che ridisegna una Perugina
sempre più piccola, debba quindi ricadere sulla Nestlè e in parte sul sindacato locale e nazionale.
La Sinistra per Perugia ritiene quella attuale una grande sconfitta, la peggiore del movimento sindacale in tutti i centodieci anni di storia della Perugina, aggravata dal fatto che, purtroppo, l'accordo dai sindacati non è stato neanche fatto votare dai lavoratori.
Naturalmente siamo accanto agli operai pieni di rabbia e frustrazione per il loro futuro, anche perché sono stati violentemente intimoriti dall’azienda e costretti a decidere in pochi giorni tra le varie opzioni previste dall’accordo. Ma sopratutto comprendiamo benissimo la disperazione di quei dipendenti che in questi giorni stanno ricevendo le lettere in cui si comunica la collocazione in cassa integrazione fino a Giugno.
Inoltre le tante vertenze aperte, tra cui Colussi e Perugina, hanno messo in evidenza, anche nella nostra Regione in modo drammatico, tutta l’inadeguatezza di un movimento sindacale incapace a reagire con forza agli effetti della globalizzazione e dei processi di ristrutturazione capitalistica del lavoro.
Secondo noi è arrivato il tempo che il sindacato modifichi la sua linea politica ed elabori una piattaforma alternativa che permetta di lottare e contrastare efficacemente la linea industriale dei padroni e delle multinazionali, nella difesa dell’occupazione, del salario e dei diritti dei lavoratori.

Giuseppe Mattioli
La Sinistra per Perugia

 

 

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