#Senticomeragionaladestra.

PERUGIA - Tanto parlare sui media del #Minimetró, un sistema di trasporto innovativo che meriterebbe molta e diversa considerazione. Quando il Comune di Perugia se ne lamenta dovrebbe prendersela con se stesso, visto che ne è il proprietario per il 70% e nomina l’amministratore delegato. Se ne lamenta per un contratto di servizio con la sua società di gestione che costa 7 milioni all’anno, trasporta meno di 3 milioni di passeggeri all’anno, con una vendita di biglietti che vale 2,8 milioni di euro.

Da dove nasce un costo così alto del contratto di servizio? Se si guarda al bilancio della società del Minimetró colpiscono due dati. Il costo delle manutenzioni che supera i 4 milioni di euro e gli ammortamenti del costo di costruzione che valgono quasi 3 milioni all’anno. Osservo che questi due costi assorbono interamente il valore del contratto di servizio. Energia, personale e tfr sono coperti dai biglietti e dagli incassi per pubblicità. Le manutenzioni sono appannaggio della Leitner che ha progettato e costruito la parte tecnologica dell’impianto e gli ammortamenti si riferiscono a un costo complessivo dell’impianto di poco più di 100 milioni di euro spalmati sui 40 anni della concessione alla Minimetró.

La Leitner lavora in monopolio e gli ammortamenti, riferendosi al costo complessivo, contengono anche i 60 milioni di euro trasferiti dallo Stato al Comune di Perugia come contributo al finanziamento dell’opera.

Al giudizio di molti esperti il costo di manutenzione potrebbe essere quasi dimezzato se si facesse una gara per il suo affidamento che superi l’attuale conflitto di interessi visto che la Leitner è anche socia della Minimetró. Gli ammortamenti genereranno nella società, al termine della concessione, 60 milioni di euro liquidi e puliti, tutti di proprietà del socio Comune di Perugia.

Il Comune non sollecita né la prima misura né attualizza l’importante flusso di autofinanziamento della seconda per ridurre il costo del contratto di servizio. Con la vendita delle sue quote il Comune potrebbe trovarsi nella scomodissima situazione di dover mantenere il contratto di servizio anche con il nuovo socio di maggioranza, perché altrimenti la società va in perdita e un acquirente non si trova, e di regalare la ricchezza accumulata con gli accantonamenti al nuovo socio.

Le critiche si soffermano molto sul numero di passeggeri trasportati. Sono insufficienti ma non pochi se è vero che il servizio autobus di Perugia trasporta 36 mila passeggeri al giorno sull’intera rete e il Minimetró 8000 su una sola tratta.

Ai costi di oggi e con quegli ammortamenti occorrerebbero oltre 30 mila passeggeri al giorno per tenere in attivo la società del Minimetró senza alcun contributo del contratto di servizio. Ma poi quale è il sistema di trasporto che ripaga sia il costo di infrastruttura che quello di esercizio? Nessuno, perché anche il trasporto aereo britannico non paga la costruzione degli aeroporti e la sorveglianza delle linee aeree che sono la sua infrastruttura Non parliamo della ferrovia o peggio delle società di autotrasporto che certo non pagano la costruzione e la manutenzione delle strade.

Quindi se il Comune di Perugia si lamenta se la prenda con se stesso che non sa fare il suo mestiere di vigilante sulla Minimetró e i cittadini capiscano che se non hanno servizi utili a causa del finanziamento del Minimetró ciò deriva dal fatto che nel Comune di Perugia qualcuno studia per confezionare un boccone prelibato farcito di milioni di euro per un amico, privato o semi privato, di turno.

Sinistra Civica Verde - Umbria

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