PERUGIA - E' terminata nella tarda serata di ieri, martedì 30 aprile, la protesta dei tre operai edili che erano saliti in cima a una gru a Perugia, nel cantiere dell'ex tabacchificio. Prima era sceso a terra uno dei tre per interloquire con i sindacalisti che, appresa la notizia, si erano recati sul posto. L'ultimo è sceso invece intorno alle 21. I tre, dipendenti di una delle ditte impegnate nei lavori, protestavano per il mancato pagamento di alcune mensilità.

Al riguardo i sindacati ritengono che questa protesta in un cantiere fra i più importanti della provincia sia sintomatica delle storture e dell'illegalità diffusa che esiste nel settore e che il sistema di appalti e subappalti aggrava.

“In queste situazioni – si afferma in una nota sindacale - , purtroppo, l'azione del sindacato è limitata dal continuo ricambio dei lavoratori, quasi esclusivamente stranieri, che vengono assunti per brevi periodi dalle aziende appaltatrici.

Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil dell'Umbria hanno comunque sempre seguito, non senza preoccupazione, l'avanzamento del cantiere, affidato alla ditta Sea, e già attenzionato in passato dall'Ispettorato del lavoro.

Oggi, appreso della protesta messa in atto di propria iniziativa dai lavoratori, che non sono dipendenti diretti di Sea, Fillea, Filca e Feneal, insieme alle confederazioni, si sono da subito attivate per trovare una soluzione utile a garantire in primo luogo la sicurezza dei lavoratori stessi, ma al tempo stesso il corretto pagamento di tutte le spettanze”. 

“Contattata l’azienda subappaltatrice – continua la nota - i sindacati hanno ottenuto l’invio immediato delle buste paga dei tre lavoratori. Una volta effettuati i conteggi di tutte le spettanze tramite gli uffici vertenze di Cgil, Cisl e Uil, i sindacalisti sono tornati in cantiere per interloquire con i lavoratori. Uno di questi ha deciso di scendere dalla gru. Al momento restano invece ancora in altezza gli altri due. Continuano gli sforzi di Fillea, Filca e Feneal, anche nei confronti dell’azienda titolare dell’appalto diretto, Sea, per trovare una soluzione complessiva”. 

Come abbiamo detto all’inizio, ottenuta la promessa dell’impegno dei tre sindacati a seguire la loro vicenda, la protesta è in seguito terminata.

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