In queste settimane è ripreso con vigore il confronto fra il Comune di Perugia e le società Coop Centro Italia, Eurocommercial e Ikea, interessate alla realizzazione di un un nuovo centro commerciale a Collestrada.

Il progetto prevede l’utilizzo di 48 mila metri quadrati di superficie di cui la metà utilizzata per l’insediamento dell’Ikea ed il resto per l’ampliamento dell’attuale esercizio commerciale e quindi per ampliare alcuni marchi già presenti e per far posto all’arrivo di altri.

Il progetto viene giustificato per l’utilizzo di un forte investimento, come nuova occasione commerciale, rappresentata dalla presenza a Perugia della multinazionale Ikea, e per l’assunzione di più di duecento persone.

Oggi tutti sappiamo che l’aria nella zona di Collestrada risulta fortemente inquinata, che il traffico porta al collasso l’intera viabilità, che i posti di lavoro sono estremamente variabili e precari, basti vedere la storia di molti capannoni commerciali della nostra zona, che in tempi molto brevi sono stati chiusi.

Progetti di modifica delle strade ci sono da anni, ma ancora sono lontani da essere realizzati.

Anche in altra parte della periferia della città sono partiti lavori di sterramento per la costruzione di altri capannoni per la vendita di prodotti e servizi.

Perugia, quindi, viene soffocata, in poco territorio, dai centri commerciali, così da delineare un disegno sociale e culturale della città che noi non condividiamo affatto.

Infatti questa operazione mortificherebbe l’attuale sistema distributivo, già oggi fortemente in difficoltà, in settori strategici per l’economia cittadina quali il comparto mobili e arredamento.

Noi riteniamo, invece, che sarebbe necessario aiutare ed incrementare tutto il lavoro degli artigiani e quello industriale dei nostri imprenditori locali, dato che l’impoverimento dell’Umbria risultata molto preoccupante, e i dati purtroppo lo dimostrano, cosi da creare un tessuto operoso ed in simbiosi con la città. Invece, di fatto, si privilegia una multinazionale che porterà i propri guadagni altrove, creando anche una spaccatura con il centro storico che avrebbe bisogno di altro che manifestazioni sporadiche di folclore popolare che non costruiscono niente, ma mirano solo ad accontentare certi settori cittadini : ne è la prova la rivoluzione all’indietro dell’accesso del traffico al centro storico e della antisociale scelta di ridurre gli spazi liberi per la sosta e trasformarli, per chi se lo puo' permettere, a pagamento.

La scelta di provare, dove esistono le condizioni, ad incrementare i posti di lavoro la riteniamo giusta, ma allora ci domandiamo perché la Giunta Comunale è silente di fronte alla scandalosa decisione di una altra multinazionale, la Nestlè, di espellere dalla fabbrica 340 lavoratori alla Perugina?

Tutti rivendichiamo con orgoglio che la storia di questa fabbrica si è intrecciata con quella della nostra città, per gli aspetti politici, sociali, culturali e di sicurezza di posti di lavoro, allora l’intera comunità cittadina e regionale dovrebbe far fronte unico e non lasciare solo il sindacato nella difesa del futuro di questa azienda.

Giuseppe Mattioli
La Sinistra per Perugia

Condividi