La cura, per citare Battiato. La cura per il centro storico di Perugia e per il deserto di certe serate nel cuore della città. Quelle del “non c’è mai nulla da fare”. Frase purtroppo inflazionatissima tra i più giovani. Così passiamo alla nuda cronaca. Il consiglio comunale dice sì all’ordine del giorno di Tommaso Bori (quota Pd). Quello, per capirsi, della patente a punti per i locali. Approvato, dice Palazzo dei Priori: 21 voti a favore e 4 astenuti (opposizione), più diversi franchi tiratori. Ma la questione passa lo stesso e prende corpo. Via libera all’“Autorizzazione per locali in centro storico con licenza di pubblico spettacolo”.

In pratica si impegna l’amministrazione (quella futura, a questo punto) “a rivedere il Piano Economico Commerciale del centro storico prevedendo la possibilità di aprire o trasferire in acropoli locali che possano avere la licenza di pubblico spettacolo anche per attività connesse al ballo se il locale risulterà adeguatamente insonorizzato; a prevedere l’introduzione, di intesa con i gestori, di regole di comportamento chiare e di gestione dei locali pubblici con una apposita “patente a punti” sulla scorta delle iniziative adottate in altri Comuni come Torino, Firenze , Bari e Brescia; a rivedere la zonizzazione acustica di piazze e via del centro storico con un piano specifico per aree dedicate ai locali di intrattenimento”.

Traduzione: via libera, con i paletti ben piantati, al ritorno dei locali in centro storico. Chissà se riusciranno a riportare la vita nel cuore di Perugia.

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