Perugia. La Provincia vende. Approvato il “Piano delle Alienazioni 2012-2014”

E’ stato approvato in consiglio con i 16 voti della maggioranza e i voti contrari della minoranza. Il “Piano delle Alienazioni 2012-2014” della Provincia di Perugia, che prevede l’alienazione di immobili dell’Ente per un valore di circa 50 milioni di euro”. L’approvazione di questo atto permetterà l’uscita del bando che sarà rivolto al mercato italiano ed estero, e godrà quindi di una forte diffusione.
“Il Piano delle Alienazioni è parte integrante del Bilancio di previsione della provincia – ha spiegato Piero Mignini assessore provinciale al patrimonio – che conta prevalentemente sulla vendita dei beni immobili per riuscire a rispettare il Patto di stabilità del 2012-2014. Una pubblica amministrazione costretta a costruire il proprio futuro finanziario contando sulla vendita di beni immobili, non ha certezza del suo futuro, ed è esattamente quello che sta accadendo anche al nostro Ente. Tutti siamo a conoscenza delle grandi difficoltà che sta attraversando il mercato immobiliare a causa della pesantissima crisi economica e quindi del reale rischio che parte dei beni oggetto del Piano restino invenduti, tutto ciò pur avendo ricevuto ad oggi manifestazioni d’interesse per molti degli immobili. Proprio perché coscienti delle difficoltà e al fine di non essere costretti alla svendita di parte del patrimonio, in caso di offerte insoddisfacenti o chiaramente speculative, la Provincia sta inoltre valutando altre soluzioni, sia con enti pubblici, sia con società private, che consentano sempre attraverso la valorizzazione del patrimonio, di rispondere alle esigenze poste dal rispetto del Patto di stabilità”.
Per la maggioranza a parlare è stato Enrico Bastioli che ha sottolineato l’importanza dell’atto che permetterà la pubblicazione in tempi rapidi del bando per la vendita degli immobili. Per la minoranza Piero Sorcini ha affermato “l’alienazione degli immobili doveva essere preceduta da una valorizzazione degli stessi. Ad oggi si rischi di venderli al di sotto del loro valore. Due obbiezioni sono fondamentali: il Parco di Santa Margherita dovrebbe essere venduto a corpo, non ha senso mettere in vendita gli immobili all’interno del parco, e perché non vendere Isola Polvese?”. Maurizio Ronconi ha sollevata la problematica relativa ai tempi stretti per arrivare a una vendita seria degli immobili “inoltre – conclude Ronconi - credo che la collezione Strappa Coppa, se l’immobile di Villa Fidelia non viene venduto - deve tornare tra le pareti di villa Fidelia di Spello e non qui a Palazzo”.

Venerdì
28/09/12
17:30
Sono fermamente convinto che vendendo gli immobili di proprietà della provincia non sia un buo affare, intanto gli ipotetici 50 Mio servono per rispettare il patto di stabilità 2012/2014 e dopo? Non è possibile vendere per chiudere i bilanci in pareggio, prima o poi la cassa si svuota e si avvicina il fallimento,
Prima di vendere occorre razionalizzare al meglio le spese correnti con un occhio al futuro ed eliminare al meglio le spese riguardanti l'inefficienza, non mi si dica che ciò è stato fatto perchè c'è sempre da migliorare e con idee e con progetti innovativi si possono certamente abbattere molti costi di gestione nei vari comparti di competenza.
Vendere Villa Redenta e/o Villa Fidelia è veramente un atto che non vorrei mai veder essere realizzato.
Il bene pubblico di valore non si vende, si devono studiare soluzioni per valorizzare e far fruttare al meglio i gioielli di famiglia.
Venerdì
28/09/12
17:31
Sono fermamente convinto che vendendo gli immobili di proprietà della provincia non sia un buo affare, intanto gli ipotetici 50 Mio servono per rispettare il patto di stabilità 2012/2014 e dopo? Non è possibile vendere per chiudere i bilanci in pareggio, prima o poi la cassa si svuota e si avvicina il fallimento,
Prima di vendere occorre razionalizzare al meglio le spese correnti con un occhio al futuro ed eliminare al meglio le spese riguardanti l'inefficienza, non mi si dica che ciò è stato fatto perchè c'è sempre da migliorare e con idee e con progetti innovativi si possono certamente abbattere molti costi di gestione nei vari comparti di competenza.
Vendere Villa Redenta e/o Villa Fidelia è veramente un atto che non vorrei mai veder essere realizzato.
Il bene pubblico di valore non si vende, si devono studiare soluzioni per valorizzare e far fruttare al meglio i gioielli di famiglia.