PERUGIA – “Oggi si è svolta la manifestazione degli ‘Agricoltori Indignati’ ai quali voglio dire che starò vicino. Nel manifesto, oltre a chiedere alla Regione un indirizzo più vicino ai piccoli agricoltori, si punta il dito su Agea, l'ente pagatore in agricoltura, perennemente in ritardo rispetto alle esigenze degli agricoltori, sia a causa di una struttura sottodimensionata che va potenziata, sia per una complessità di regole che rende difficile intervenire in caso di ‘anomalie’, una questione che come politici dobbiamo risolvere”.

Ad affermarlo è il deputato 5Stelle, Filippo Gallinella, che aggiunge: “nei giorni scorsi mi sono recato proprio da Agea per capire come stanno le cose in Umbria e ringrazio il direttore per la disponibilità. Relativamente alla domanda unica, i beneficiari sono 17,866 (dati al 31 maggio), sono stati erogati 69,6 milioni di euro, pari all’86 per cento del totale, e per questo mese è previsto il pagamento dell'accoppiato. Questione più spinosa quella dei PSR: partiamo dall'annualità 2015. Gli importi pagati – prosegue il parlamentare – sono il 77 per cento e mi viene segnalato che per le domande non evase, ancora si aspetta il riesame da parte della Regione. Infine, mancano ancora 127 domande non trattate informaticamente. Con riguardo all’annualità 2016, il livello di pagamento si assesta all’82 per cento degli importi e hanno riguardato il 92 per cento delle domande presentate. Rimangono da trattare, dal punto di vista informatico, 721 domande legate ad alcune operazioni della misura 10, 14 e 15. Con riguardo all’annualità 2017, sono stati eseguiti i pagamenti della misura 13. Gli algoritmi della misura 10 sono operativi, ma i pagamenti potranno essere eseguiti non appena la Regione finirà i controlli. Per la misura 11 (1.126 richieste di premio), gli algoritmi saranno resi disponibili per il mese di luglio e per le misure 14 (458 richieste di premio) e 15 (51 richieste di premio), gli algoritmi saranno resi disponibili nel mese di settembre. Certamente, nessuna giustificazione può servire a chi aspetta da oltre due anni e, quello che è certo, è che se si deve intervenire con urgenza”.

“Personalmente – conclude Gallinella – non credo sia utile fare un’agenzia regionale, che costerebbe milioni, piuttosto occorre assumere quanto prima quei 50 tecnici che mancano ad Agea”. 

Ritornando alla manifestazione va detto che gli “Agricoltori Indignati” hanno manifestato attraversano la città con loro trattori e al grido di "Adesso basta!". Una protesta "rumorosa" per lanciare un appello che non è solo rivolto all'Amministrazione regionale, ma anche ai cittadini che sono stati sollecitati a sostenere i lavoratori del comparto agricolo umbro che attraversano una fase di grave difficoltà.

Si dicono indignati dalle politiche agricole della Regione Umbria e da Agea, ente che eroga i contributi previsti per l'agricoltura. La manifestazione è partita da Piazzale del Bove dove si sono concentrati attorno alle 15 a bordo dei loro mezzi, per poi partire un’oretta dopo alla volta del Broletto, dove era programmata una sosta sotto gli uffici dell'assessorato regioale all'agricoltura dopo di che si sono diretti al parcheggio del Minimetrò di Pian di Massiano dove è stata parcheggiata buona parte dei trattori, visto che la Questura aveva concesso solo ad una delegazione di dieci mezzi di salire in centro storico alla volta del palazzo del Consiglio Regionale, antistante il quale si è svolta un’assemblea pubblica per spiegare i motivi della protesta.

«Abbiamo deciso di scendere in strada con i trattori - ha spiegato Giovanni Cenci facendosi portavoce degli Agricoltori Indignati - per alzare il livello d'attenzione sulle ingiustizie subite dai piccoli produttori, biologici e attenti alla qualità, per i quali non sono praticamente stati stanziati fondi di sostegno. Inoltre protestiamo insieme ai giovani agricoltori che sono stati illusi dalla politica regionale, che di 600 domande di sostegno presentate ne ha accolte appena 130. Ci siamo stancati di chi favorisce sempre i "grandi" penalizzando i "piccoli", senza parlare degli enormi ritardi nell'erogazione dei pagamenti che spesso portano alla chiusura delle aziende».  

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