PERUGIA - Il Maestro GRIGORY SOKOLOV, uno dei massimi pianisti di oggi, tra i più richiesti al mondo,  artista ammirato per la sua introspezione visionaria e la sua devozione senza compromessi alla Musica, capace di saper "rileggere" la partitura proponendo interpretazioni originali e sempre nuove dei brani che suona, torna agli Amici della Musica di Perugia per il suo quarto concerto, sabato 30 marzo 2019 alle ore 20:30 al Teatro Morlacchi.

Il programma che il Maestro proporrà al pubblico di Perugia sarà dedicato a Beethoven, con la Sonata in do maggiore op. 2 n. 3 e con le 11 Bagatelle op. 119 e a Brahms, con i Klavierstücke op. 118 e op. 119.

La prima parte del concerto al Teatro Morlacchi sarà dunque dedicata a pagine di Ludwig van Beethoven, con la brillante e virtuosistica Sonata in do maggiore op. 2 n.3 scritta nel 1795 e le 11 Bagatelle op. 119 del 1823, brevissime miniature aforistiche che affascinano per la loro espressività.

La seconda parte sarà una rara occasione per poter ascoltare le ultime composizioni pianistiche di Johannes Brahms, i 10 Klavierstücke op. 118 e 119 del 1893, brani eterogenei, che a reminiscenze di un pianismo eroico e giovanile alternano espressioni di intensa malinconia crepuscolare.

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L’unica, irripetibile natura della musica suonata dal vivo è centrale per la comprensione della bellezza espressiva e dell’irresistibile onestà dell’arte di Grigory Sokolov. Le poetiche interpretazioni del pianista russo, che prendono vita durante l’esecuzione con un’intensità mistica, scaturiscono dalla profonda conoscenza delle opere che fanno parte del suo vasto repertorio. I programmi dei suoi recital abbracciano ogni cosa, dalle trascrizioni della polifonia sacra medievale e dai lavori per tastiera di Byrd, Couperin, Rameau, Froberger e Bach a tutto il repertorio classico e romantico con particolare attenzione a Beethoven, Schubert, Schumann, Chopin, Brahms e alle composizioni di riferimento del XX secolo di Prokofiev, Ravel, Skrjabin, Rachmaninov, Schoenberg e Stravinsky.

Tra gli amanti del pianoforte è ampiamente considerato uno dei massimi pianisti di oggi, un artista ammirato per la sua introspezione visionaria, la sua ipnotica spontaneità e la sua devozione senza compromessi alla musica.

Sokolov è nato a Leningrado (ora San Pietroburgo) e ha intrapreso gli studi musicali all’età di cinque anni, e due anni più tardi, ha cominciato gli studi con Liya Zelikhman alla Scuola Centrale Speciale del Conservatorio di Leningrado. A 12 anni ha tenuto il suo primo recital pubblico e il suo prodigioso talento è stato riconosciuto nel 1966 quando, a soli sedici anni, è diventato il più giovane musicista di sempre a vincere il Primo Premio al Concorso Internazionale Tchaikovsky di Mosca. Mentre Sokolov intraprendeva grandi tour di concerti negli Stati Uniti e in Giappone negli anni Settanta, il suo talento si è evoluto ed è maturato lontano dai riflettori dei media internazionali. In seguito al collasso dell’Unione Sovietica, ha cominciato ad apparire con più frequenza nelle principali sale da concerto e nei principali festival europei.

Nel corso della sua carriera si è esibito con le più prestigiose orchestre prima di decidere di dedicarsi esclusivamente al recital per pianoforte solo.

Sokolov tiene circa settanta concerti ogni stagione, immergendosi completamente in un singolo programma e presentandolo in tutte le principali sale d’Europa. A differenza di molti pianisti nutre un profondo interesse e una estrema conoscenza tecnica dei pianoforti che suona. Prima di ogni esibizione è solito passare molte ore di studio sul palcoscenico per capire la personalità e le possibilità dello strumento con cui dovrà condividere il momento del concerto. La critica musicale è sempre affascinata dalla misteriosa abilità di Sokolov di saper “rileggere” la partitura, proponendo interpretazioni originali e sempre nuove dei pezzi che suona. La capacità di articolare le voci interne di una struttura polifonica, l’infinita varietà delle dinamiche e dei suoni che sa estrarre dallo strumento sono caratteristiche uniche di questo grande artista. Nei suoi recital porta gli ascoltatori a stretto contatto con la musica, trascendendo questioni di esibizionismo superficiale e abilità tecnica, per rivelare significati spirituali più profondi.

Nel 2014, dopo un silenzio discografico durato quasi un ventennio, Sokolov ha iniziato una collaborazione con Deutsche Grammophon che ad oggi ha pubblicato tre registrazioni, rigorosamente tutte dal vivo di suoi concerti. Il primo album (2015) presenta la registrazione di un recital tenuto al Festival di Salisburgo nel 2008 con musiche di Mozart e Chopin, il secondo (2016) è dedicato a Schubert e Beethoven, il terzo presenta due straordinarie esecuzioni con orchestra: il Concerto K. 488 di Mozart registrato a Salisburgo nel 2005 sotto la direzione di Trevor Pinnock ed il Terzo Concerto di Rachmaninov eseguito a Londra nel 1995 con Yan Pascal Tortelier alla direzione della BBC Philharmonic. Nell’ultimo album è contenuto anche un DVD con un documentario dal titolo A Conversation that never was, diretto da Nadia Zhdanova che ci consegna un ritratto dell’artista attraverso interviste, foto e documenti filmati inediti.

Grigory Sokolov è al suo quarto concerto per gli Amici della Musica.

 

 

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