di Elio Clero Bertoldi

PERUGIA - "O Cesare o nulla". Fabio Caserta, pur senza citare il motto di Rodrigo Borgia, il Valentino, ne mutua il concetto. La partita, un confronto diretto, tra la seconda (62 punti) e la terza forza del torneo (57, ma una gara in meno) rappresenta uno spartiacque. Perché il successo pieno potrebbe rilanciare le speraze del Perugia persino per la prima posizione, altrimenti si rischierebbe persino la rimonta della quarta in classifica, il Modena (che insegue i biancorossi umbri a tre punti).
Sulla formazione, ovviamente, non si sbottona minimamente, ma le indiscrezioni dicono che Caserta sta valutando due novità rilevanti: il lancio di Minelli al posto di Fulignati tra i pali (ha mostrato qualche colpo a vuoto) e un doveroso turno a Melchiorri (per la stanchezza accumulata) davanti. 
Minelli, uno dei tre acquisti di gennaio sarà al suo esordio in biancorosso, sebbene si presenti con un curriculum di 150 presenze in B. 
A guidare l'attacco toccherà a Jacopo Murano, 9 gol segnati, di cui 4 negli ultimi cinque turni. Il tridente in pratica dovrebbe presentarsi con il numero 11, punta centrale, con a fianco Elia, riproposto in zona d'attacco, dopo l'esperienza (peraltro quasi sempre positiva di esterno difensivo) e con Minesso, trequartista. Torna a disposizione Falzerano, che però - lo rimarca l'allenatore - "non ha ancora 90' sulle gambe" , per cui Marcello dovrebbe accomodarsi inizialmente in panchina per essere eventualmente gettato nella mischia al momento opportuno. 
Caserta, nella conferenza stampa di presentazione, si é detto sicuro che gli avversari non scenderanno al Curi per disputare una partita al risparmio e basata sulle ripartenze.
"Inseguono il primo posto. Non si accontentano del secondo. Per cui verranno per prendersi i tre punti. Vantano 7 vittorie in trasferta, subiscono pochissimi gol, contano su giocatori abili nel palleggio, sono forti..."
Dalle indicazioni del tecnico viene fuori il ritratto di una squadra (all’andata finì 1-1 e probabilmente il risultato risultò più stretto per gli umbri che per i padroni di casa) fortissima. Contro la quale le speranze di vittoria rischiano di essere ridotte al lumicino.
Ma Caserta, precisa: “Sarà una partita difficile, difficilissima, perché gli atesini sono, a mio parere, la formazione più quadrata del girone. Per vincere dovremo disputare una grande partita. Essere aggressivi e concentrati per tutto il tempo. Abbiamo la potenzialità, la forza, la qualità per imporci."
Sudtirol, dunque, ultima spiaggia per sperare in un campionato da incorniciare.
Col successo pieno i punti scialacquati nelle prime giornate e in questo mese di marzo, finirebbero in second’ordine. I tre punti rilancerebbero il Perugia alle spalle della squadra di Vecchi e, sfruttando al meglio il recupero con la Fermana, gli umbri potrebbero persino scavalcarlo. Se uscisse un pareggio, senza considerare la sconfitta, non solo i biancorossi si farebbero prendere un ulteriore distacco, ma si esporrebbero persino all’abbordaggio del Modena, quarta in classifica (a tre punti dagli umbri).
Diversi gli ammonimenti che il tecnico lancia ai suoi ragazzi. Il primo é quello di mantenere costante "l'intensità del nostro gioco" dall’inizio alla fine. Quindi suggerisce ai suoi di mostrare maggiore lucidità e cinismo nelle conclusioni. Col Gubbio - questo, in sintesi, il suo pensiero - "l'errore principale" si sarebbevconcretizzato nel non essere riusciti a chiudere la gara pur con le occasioni che si sono presentate: a Murano e Minesso nel primo tempo ed ancora a Sounas e Murano nella parte iniziale secondo tempo.. 
Caserta si é detto poi convinto che il gol lo si possa confezioare pure schierando due trequartisti dietro una sola punta. "Minesso e Falzerano, pur con caratteristiche diverse, sono compatibili, coesistono. Ed anche bene... Non é detto che sI segni facendo giocare tre attaccanti di ruolo."    
Non a caso, poi ha concluso le sue argomentazioni affermando: "In questa giornata, poi, più che il modulo, più che i singoli giocatori, avranno il loro peso determinante le motivazioni."
Un richiamo, in questo caso, alla frase che, secondo Giulio Cesare Abba, Giuseppe Garibaldi avrebbe rivolto a Nino Bixio, che temeva la superiorità numerica dei borbonici nella battaglia di Calatafimi (correva il 15 maggio 1860): “Qui si fa l’Italia o si muore".”

Probabile formazione
Perugia (4-3-1-2): Minelli; Cancellotti, Angella, Monaco, Favalli; Kouan, Burrai, Vanbaleghem (o Sounas); Minesso; Elia, Murano. All.: Caserta.

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