PERUGIA - Cittadini, comitato NO 5G, Federconsumatori, Movimento Difesa del Cittadino, ISDE (medici per l'ambiente) hanno manifestato per dire  “NO” alla sperimentazione della quinta generazione della telefonia mobile.

In un volantino distribuito ai passanti in Corso Vannucci e negli interventi dei promotori ssono state sottolineate le possibili conseguenze sulla salute. ma anche per l'occupazione.

L'esposizione di intere città 24 ore su 24 a campi elettromagnetici ad altissima frequenza,sino ad oggi mai esplorate su ampia scala - è stato detto - pone un problema etico e di grande responsabilità a chi amministra le città.

"Isde-Medici per l'Ambiente,i comitati di cittadini,Federconsumatori,Movimento Difesa del Cittadino,a Perugia come in tutta Europa e nel mondo,chiedono ai sindaci delle città di non aderire ai programmi di sperimentazione se non vengono forniti dati certi sugli effetti dell'inquinamento elettromagnetico ad alte  frequenze sulla salute."

Spesso il confine tra benefici e rischi dell’innovazione –è stato anche sottolineato - diventa così sottile che risulta estremamente difficile valutarne gli effetti.

Emblematico in tal senso è il caso del 5G. che, infatti, ha effetti biologici documentati, che non sono stati presi in considerazione né nella fase di sperimentazione, già avviata per circa 4 milioni di italiani senza alcuna informativa, senza una valutazione dei rischi e senza che siano stati predisposti adeguati monitoraggi ambientali e sanitari da parte degli organismi preposti.

Per gli organizzatori della protesta risulta singolare come il wireless di quinta generazione, importante strumento di sviluppo capace di esprimere a pieno le potenzialità dell’IOT, in molti paesi sia stato bloccato: è questo il caso del ministro dell’ambiente belga e del Consiglio comunale di Portland (Oregon – USA), ai quali si aggiungono le critiche provenienti dal Comitato scientifico sui rischi sanitari ambientali ed emergenti (SCHEER) della Comunità Europea, nonché le richieste di chiarimento sugli effetti biologici avanzate dall’Ufficio Federale tedesco per la protezione dalle radiazioni e da una commissione parlamentare olandese.

“Riteniamo doveroso tutelare la salute pubblica dei cittadini italiani, anteponendola senza se e senza ma alle esigenze di profitto degli operatori di telefonia”: ha affermato Alessandro Petruzzi della Federconsumatori, intervenuto alla manifestazione

Per questo ci uniamo e sosteniamo le motivazioni dell’Alleanza Italiana Stop 5G nel richiedere un attento esame per la valutazione dei rischi e adottare una moratoria per la tecnologia 5G. Non c’è molto tempo ed è necessario agire tempestivamente: entro i prossimi due anni, secondo quanto deliberato dall’AGCOM, saranno già 120 i comuni che sperimenteranno le bande del 5G. Entro il 1 Gennaio 2022, in particolare, le compagnie dovranno permettere ad almeno l’80% della popolazione, in tutti i comuni con più di 30.000 abitanti e in tutti i capoluoghi di provincia italiani, la corretta fruizione, in maniera ragionevole anche indoor: ciò vuol dire che le nostre case, i luoghi pubblici e gli uffici saranno irradiati dal 5G. Conoscerne e limitarne gli effetti negativi si rivela pertanto un’esigenza primaria, che il Governo deve affrontare al più presto.

 

 

 

 

Condividi