Perugia/ La maxistalla di Santa Maria Rossa si puo fare e l'impianto biogas pure
PERUGIA - Presentata dall’assessorato all’urbanistica, è stata accolta dalla Giunta comunale la richiesta di variante al Prg e avviato il procedimento tecnico per consentire la realizzazione di un allevamento di bovini con annesso impianto di biogas a Santa Maria Rossa.
L’accoglimento della richiesta, avanzata delle Opere Pie Riunite, comporta la modifica normativa delle disposizioni particolari dell’art. 38 del TUNA sostituendo, in relazione alla Udp 3S, il divieto di realizzare nuovi edifici e relativi impianti per l’attività agro-zootecnica, con specifiche condizioni che garantiscano la compatibilità degli allevamenti con il contesto ambientale in cui si inseriscono.
La variante è necessaria in quanto, nonostante l’area sulla quale si vuole costruire il centro zootecnico sia conforme al Prg in quanto rubricata fra le aree di particolare interesse agricolo nelle quali è ammessa la realizzazione di allevamenti, ricade però nell’Unità di Paesaggio 3S regolamentata dall’art. 38 del Tuna che ne vieta la realizzazione; tali disposizioni interessano la parte strutturale del Prg.
L’Unità Operativa Ambiente e Protezione Civile ha indicato alcune condizioni essenziali per rendere possibile l’insediamento di attività zootecniche nell’Unità di paesaggio considerata ambientalmente sostenibile: “Tenuto conto delle esigenze di sviluppo del settore e di tutela ambientale, nonché dell’attuale apparato normativo, che non vieta tout court l’utilizzazione agronomica, può essere valutata la possibilità di nuovi insediamenti zootecnici qualora sia dimostrata una effettiva e concreta garanzia delle diverse componenti ambientali attraverso l’applicazione delle migliori tecnologie disponibile volte a: non incrementare gli attuali carichi di azoto assentiti; abbattere le esalazioni maleodoranti; effettuare il recupero energetico dei reflui zootecnici; contestuale dismissione di altri impianti per attività agrozootecnica esistenti nella stessa UdP o di altri impianti agrozootecnici della stessa azienda agraria”.
Da un punto di vista paesaggistico si ritiene opportuno mantenere il divieto di realizzazione di nuovi allevamenti nelle UdP: 1N (Monte Tezio), 4N (colline in destra Tevere Nord), 1S (piana del Cascio), 4S (valle del Genna), 9S (colline in destra Tevere sud), in quanto trattasi di contesti di alto valore paesaggistico di tipo collinare o alto collinare in cui l’inserimento di volumi consistenti può risultare eccessivamente impattante, mentre in un contesto di pianura, al contrario, l’inserimento di grandi annessi agricoli può essere più facilmente controllato con adeguate opere di schermatura ed in generale con una accorta progettazione paesaggistica.
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