PERUGIA - Tempo d’estate, tempo di turismo. Umbria Jazz, con la sua riuscitissima formula, costituisce uno stimolo in più per venire nella nostra regione  e  conoscere l’ingente patrimonio artistico e archeologico ospitato dai nostri musei. Ai numerosi visitatori del Museo archeologico nazionale dell’Umbria (piazza Giordano Bruno, 10, Perugia) si è aggiunto Massimiliano Pani, compositore e produttore discografico, figlio di Mina e dell’attore Corrado Pani.

Accolto dalla direttrice Luana Cenciaioli e dal personale della vigilanza, il noto musicista si è addentrato nelle ampie sale espositive, rimanendo colpito dalla qualità del materiale in mostra.

“È un museo davvero eccezionale”, ha detto. “Sono venuto a Perugia per Umbria Jazz e, spinto da curiosità, sono entrato nel bellissimo chiostro. Ho visto le lapidi e sono rimasto affascinato dai vostri rari reperti”.

Pani si è, tra l’altro, soffermato sulla collezione di gemme e cammei che costituiscono parte della ricca e importante collezione dell’insigne perugino Mariano Guardabassi (1823 – 1880). La raccolta, va ricordato, contiene numerosi intagli e cammei di epoca romana caratterizzati da vari motivi iconografici, talvolta rarissimi, comprendenti immagini di divinità o di personaggi del mito, scene di vita quotidiana, soggetti zoomorfi e un interessante repertorio di iscrizioni greche e latine.

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