PERUGIA - E' accusato di violenza sussuale aggravata sulla nipote, una ragazzina di 12 anni, un maresciallo dell'esercito nei confronti del quale la squadra mobile di Perugia ha dato esecuzione all'ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal Tribunale di Palermo.

L'indagine e' stata avviata dalla procura della Repubblica per i minorenni di Palermo su segnalazione del Goiam (Gruppo operativo interistituzionale contro gli abusi in danno di minori) del marzo 2010, dalla quale emergevano confidenze fatte da una minore, una ragazzina di dodici anni, relative ad abusi sessuali perpetuati dal cugino e dallo zio.

Nell'ambito dell'indagine sono stati contestati i reati di violenza sessuale con l'aggravante dell'avere commesso il reato su persona che non ha compiuto 14 anni.

La ragazzina, secondo quanto riferiscono gli inquirenti, ha raccontato, con il costante ausilio di psicologi specializzati, di essere stata vittima di soprusi da parte del fratello e di abusi sessuali da parte del cugino che - sono parole riportate dagli investigatori - "mettevano la loro parte intima nella mia parte intima", aggiungendo che lo stesso faceva anche lo zio. La 12enne avrebbe raccontato infatti che dormiva nel letto con la nonna e lo zio, che la costringeva ad avere rapporti sessuali.

La bambina, sempre secondo quanto sostengono gli inquirenti, inviava lettere con le quali chiedeva aiuto ai compagni di scuola, evidenziando i maltrattamenti subiti nel suo ambito familiare, esprimendo sentimenti di enorme solitudine e l'impellente bisogno di sottrarsi a quel sistema di vita. La ragazzina raccontava che questi abusi accadevano anche nel soggiorno dell'abitazione. Tutti racconti esternati dopo che la bambina era stata affidata a una comunita' protetta.

Secondo quanto riferiscono gli investigatori, la madre, che era venuta a conoscenza di questi fatti, ha dichiarato che prima di essere inserita in comunita', la bambina aveva tentato di comunicarle alcuni disagi, ma per paura che accadesse qualche tragedia, ha fatto in modo di fermare il suo racconto, dicendo che l'avrebbero presa per pazza. Dagli accertamenti effettuati e' inoltre emerso che gia dall'eta' di otto anni la bambina soffriva di dolori addominali la cui origine non e' stata mai individuata, vivendo in una condizione di profondo malessere psicologico.

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