PERUGIA, L'OPPOSIZIONE E LE COSE DA FARE
"‘Vorrei ma non posto’, cantavano Fedez e J-Ax in un tormentone estivo di qualche anno fa. Attualizzabile con un bel ‘Potrei ma non voglio’ che questa volta potrebbe cantare la sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, la quale durante i mille proclami della campagna elettorale ha demonizzato i progetti portati dalla precedente amministrazione per Perugia - è bene ricordarlo: il centrodestra ha salvato la città dal fallimento ereditando un buco di 35 milioni per restituirla dieci anni dopo con mezzo miliardo di progetti - per poi mandarli avanti esattamente come avremmo fatto noi, al netto di tutte quelle lamentele a mezzo stampa. Tanti sorrisi della Ferdinandi in primavera e in estate per raccontare alla gente che avrebbe bloccato i cantieri del Brt e della palestra di Balanzano, ora chi l’ha votata credendo in ciò che diceva si sta legittimamente ricredendo. TUTTO SI FARÀ.
Riportiamo testualmente le parole del sindaco. In un’intervista alla Nazione del 30 maggio diceva: ‘Metrobus? Andrà fatta una valutazione sulle possibili penali per una eventuale rescissione del contratto. Capiremo se converrà realizzarlo o fare un passo indietro, A COSTO DI PAGARE LE PENALI’. Doccia gelata per i comitati del no che l’hanno votata in quanto speravano in uno stop del Brt progettato e fatto finanziare col Pnrr dall’amministrazione Romizi.
Riguardo l’altro progetto di Balanzano, invece, lo ha messo perfino nero su bianco nel programma elettorale: ‘Opportunità potrebbero nascere dalla scelta di realizzare nuovi impianti o di non realizzarli - A QUALUNQUE COSTO - come la nuova palestra progettata presso l’area verde di Balanzano, la cui utilità è fuori discussione ma la cui collocazione sta sollevando molte perplessità e aperto dissenso da parte di molti’.
Il sospetto che Vittoria Ferdinandi parlasse senza sapere noi lo abbiamo avuto fin dall’inizio, ora ne abbiamo conferma. Perché, ora che può bloccare i progetti che demonizzava, non lo fa? Così facendo mostra scarsa coerenza e, se vogliamo, anche dubbio rispetto nei confronti di chi ha riposto fiducia nelle sue promesse. Oggi antepone il pagamento delle penali ai progetti che gridava di bloccare. È credibile una così? Lo gridava perché non si era informata e non aveva studiato (cosa grave) oppure fingeva di non saperlo (cosa ancor più grave)? Fare politica per amministrare un capoluogo di regione, a fronte del lauto stipendio che percepisce da quando è entrata senza alcuna esperienza né competenze specifiche per la prima volta a Palazzo dei Priori con l’incarico più alto, richiede un alto senso di responsabilità e significa assumere decisioni senza trincerarsi continuamente dietro il mantra comunicativo del dialogo e della partecipazione. Il dialogo e la partecipazione, come si realizzeranno, dobbiamo ancora capirlo, considerando che l’amministrazione Romizi era in mezzo alla gente e non propriamente arroccata nel Palazzo, come forse facevano i suoi predecessori.
Dopo il mitico assessorato alla movida ANZICHÉ ALLA SICUREZZA, la Ferdinandi creerà un assessorato che si occuperà in via esclusiva di fissarle appuntamenti con i cittadini? Continua a parlare degli errori della vecchia giunta e del fatto che, non potendovi rinunciare, migliorerà i progetti. È il suo lavoro, non ce ne vorrà. Ora sappiamo che l’attuale maggioranza andrà avanti con ciò che avevamo iniziato a fare noi e proposto noi (denatalità, sanità, reinserimento sociale dei detenuti, piano regolatore): cercate di fare le cose nel modo migliore nell’interesse dei cittadini, creando il minor numero possibile di disservizi, perché adesso la gestione è vostra. Oppure pensate di continuare a prendervela sempre con chi c’era prima? Non è un gran modo di fare politica, è poco elegante e tradisce una certa insicurezza".
Così in una nota i capigruppo di opposizione in Consiglio comunale a Perugia Riccardo Mencaglia (Fratelli d’Italia), Augusto Peltristo (Forza Italia), Gianluca Tuteri (Gruppo misto), Leonardo Varasano (Progetto Perugia), Nilo Arcudi (Perugia Civica) e Margherita Scoccia.
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